"Pupazzi di neve girano armati": Alberto Belloni presenta il libro al Teatro Astra
"Pupazzi di neve girano armati". L'ultimo noir di Alberto Belloni, ambientato nel gennaio dell'85 durante la "nevicata del secolo", ha come sfondo una città che non c'è più ma tra le righe suggerisce una chiave di lettura per il presente. A Vicenza, dopo 72 ore ininterrotte di fiocchi, la neve superò i 50 centimetri per le strade della città. Pochi giorni prima, a causa del gelo, saltarono 700 contatori dell'acqua e la colonnina del termometro scese a -14 gradi.
Il libro di Belloni, giallista e opinionista sportivo per Vicenzatoday, è in uscita in questi giorni e verrà presentato giovedì 31 ottobre alle 20:30 al teatro Astra di Vicenza e il 14 novembre al Remondini di Bassano. Il libro chiude la trilogia dell'ispettore di polizia Benni Sperandio, già protagonista de "Solo gli stronzi dormono la notte" e "I cattivi hanno i piedi a papera".
La "nevicata del secolo" arrivò nel capoluogo berico nella notte tra il 14 e 15 gennaio '85, la città restò paralizzata nella morsa del gelo e in quello scenario "siberiano", non si vedeva altro che una coltre bianca. Un bianco che, nel nuovo romanzo di Alberto Belloni, "Pupazzi di neve girano armati", è sporcato dal sangue di quattro vittime di altrettanti efferati omicidi.
L'ispettore Sperandio, detto "Sandokan" è uno sbirro "vecchia scuola". Nostalgico del ventennio e dai modi rudi, ormai si trova a un passo dalla pensione ma non per questo rinuncia a mettere al servizio della legge tutta la sua caparbietà, condita da una malinconia, tipica della provincia, che al pari delle neve riveste le osterie e gli spazi vicentini soffocati dal kitsch degli anni ottanta. Un kitsch che diverrà imperante da lì a poco. Alla metà di quel decennio il mondo stava cambiando velocemente, così come Vicenza. Il "grande freddo" della nevicata del secolo sembrava mettere in guardia i vicentini su un passato dai conti mai risolti e su di un futuro che incalzava, suggerendo che nulla sarebbe stato come prima.