Le ovosculture di Antonio Gregolin
E' una ministoria dell'uovo, il nuovo sentiero artistico dell'artista vicentino Antonio Gregolin, che presenta la sua ultima creazione: “Ovoscultura”. Il poliedrico artista vicentino, Antonio Gregolin, originario di Montegaldella, che da anni ci ha abituati a scarpe, legni e occhi di terra, rivisti in chiave artistica, torna nel pittoresco borgo di Villaga presso la sala mostre della parrocchia di Villaga dal 25 luglio al 5 agosto in occasione della locale sagra di S.Anna, con una mostra sarà aperta dalle 19 alle 24. Esposizioni le sue dai "grandi occhi" che sanno andare ben oltre la creatività, sfociando in sensibilizzazione ambientale e sociale. Tema di quest’anno è l’uovo con la sue molteplici funzioni simboliche. Le uova infatti sono presenti quotidianamente nella nostra vita: dalla cucina, ai libri d’arte, fino alle metafore. L’uovo infatti, è origine del cosmo, come pure della vita e della morte. Grosse uova di struzzo che Gregolin elabora partendo dalla materia sferica fino a farle diventare originalissime sculture: “Diciamo che l’uovo nella sua perfezione, è già una scultura naturale. Quando poi lo dipingi, puoi toccare con mano questa sfericità che evoca la vita dentro e fuori di noi”. Non a caso la mostra si esprime nel suo sottotitolo: “Se un uovo viene rotto da una forza esterna, la vita finisce. Se viene rotto d una forza interna , la vita inizia”. Arte concettuale, ma che in Gregolin sa diventare arte materica ed essenziale. Quello che fa l’artista vicentino, come il caso delle vecchie scarpe, è trasformare le cose semplici e spesso usurate, in autentici oggetti d’arte. Per qualcuno è “land art”, per altri “surrealismo”, mentre per Gregolin: “E’ pura espressione sul valore simbolico racchiuso negli oggetti. Da qui tutto poi si trasforma!”. Da Villaga due anni fa partì un’altra sua mostra “Terra nelle Scarpe” che poi approdò a Milano ospite della Provincia, dove tornerà in occasione della Expo del 2015: “Parliamo di un borgo dove il tempo sembra essersi fermato e la bellezza –aggiunge l’artista- è inscritta in maniera naturale nelle cose come nella sua gente. E sappiamo che il bello spesso è creativo e attrrattivo”. Atmosfere queste che conciliano e attirano l’attenzione degli artisti di sempre. Non a caso quest’anno Gregolin a voluto al suo fianco Olivier Baretella un artista nato in Francia da noventani, poi ritornato nell’Area Berica che ha scelto Villaga come sua residenza. Infermiere di Lonigo, Olivier fa l’artista per passione. Un’arte la sua al limite tra il surrealismo, il simbolismo e la street art come si vede nelle 15 tele esposte. Due mondi a confronto che fanno del simbolo uno sprono di creatività d’avanguardia. Con i due rodati artisti anche una emergente pittrice di 15 anni, di origine russa, oggi villaghese, Daria Pilyasova, che sugge da questa atmosfera la sua forza espressiva.