La Scimmia di Giuliana Musso al Teatro Astra, tra Kafka e Charlot
Venerdì 31 gennaio e sabato 1° febbraio, l’attrice e autrice veneto-friuliana Giuliana Musso presenta al Teatro Astra di Vicenza il suo ultimo, acclamato lavoro: La Scimmia.
Lo spettacolo porta in scena il processo di adattamento ad un sistema che gerarchizza tutti gli esseri viventi e impone la rinuncia all’intelligenza del corpo, al sapere dell’esperienza e dell’emozione.
Un essere per metà scimmia e per metà uomo appare sul palcoscenico. È un vero fenomeno: un animale che parla, canta e balla. Un buffone, un mostro comico. È nato dalle ferite dell’anima di Franz Kafka, nel 1917, mentre i nazionalismi facevano tremare le vene dell’Europa. Rivive oggi, dopo cent’anni, con una nuova consapevolezza politica ed esistenziale, in una potente riscrittura di quella che è una delle più grandi soliste della scena nazionale, Giuliana Musso. "LA SCIMMIA" – questo il titolo dello spettacolo, che è stato accolto dalla critica come il capolavoro dell’attrice e autrice, vicentina di nascita e friulana d’adozione, già Premio della Critica 2005, Premio Cassino Off 2017 e Premio Hystrio 2017 per la drammaturgia – andrà in scena in doppia replica al Teatro Astra venerdì 31 gennaio e sabato 1 febbraio (ore 21) all’interno di "TERRESTRI 2019/20", il progetto curato da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per il Comune di Vicenza con il sostegno di Ministero dei Beni e le Attività culturali e Regione Veneto.
Liberamente ispirato al racconto "Una relazione per un’Accademia" dello scrittore cecoslovacco che è considerato una delle maggiori figure della letteratura del XX secolo, "LA SCIMMIA" è un testo originale di Giuliana Musso. Uno spettacolo - prodotto da La Corte Ospitale e co-prodotto da Operaestate Festival Veneto con il sostegno del Teatro Comunale Città di Vicenza (progetto Residenze 2018 – We art 3) – che ha visto Giuliana Musso collaborare con un gruppo in gran parte al femminile: Monica Capuani per la traduzione del testo originale di Kafka e la consulenza drammaturgica, Marta Bevilacqua per il movimento, Giovanna Pezzetta per le musiche originali, Emanuela Cossar per i costumi, Valeria Vianello Dri, Annamaria Rossetti e Giovanna Bestetti per la consulenza scientifica ed Eva Geatti per l'assistenza alla regia.
In scena, in un’interpretazione definita dalla critica come "sbalorditiva", Giuliana Musso dà voce e corpo ad un personaggio, in bilico tra i il mondo animale e quello umano, che racconta la sua storia ad un auditorio di illustri Accademici, l’alta società del pensiero e della scienza. Scimmia libera, unica sopravvissuta di una battuta di caccia - catturata, ingabbiata e torturata - non può fuggire e, per sopravvivere alla violenza, sceglie l’adattamento: imita gli umani che l’hanno catturata, impara ad agire e a ragionare come loro. Deve dimenticare la vita nella foresta, rinunciare a sé stessa, ignorare la chimica del proprio corpo e così imparare: imparare il nostro linguaggio, imparare ad ignorare l’esperienza, a pensare senza sentire.
"Ho conosciuto La Scimmia grazie all’incontro con Monica Capuani – racconta Giuliana Musso - che mi ha proposto di leggere un suo adattamento teatrale del racconto di Franz Kafka ‘Una relazione per un’Accademia’. Attraverso Monica ho conosciuto anche l’attrice britannica Kathryn Hunter, profonda e magistrale interprete di questo monologo kafkiano. Ma la volontà di creare uno spettacolo è nata solo quando ho scoperto che La Scimmia avrebbe potuto staccarsi dalla dimensione assegnatale dal suo autore per trovarne una più vicina ai temi che mi sono cari. Ho iniziato un percorso di sovrascrittura che mi ha condotto sempre più lontano da Kafka e vicino ad una proposta di riflessione di stampo antropologico.
"LA SCIMMIA" è infatti il racconto di una strategia di sopravvivenza che prevede la perdita di sé stessi e del proprio sentire nel corpo: una metafora dell’adattamento dell’individuo ad un sistema culturale violento, dominante e pericoloso: violento perché normalizza la violenza, dominante perché gerarchizza tutti gli esseri viventi, pericoloso perché ci spinge a una razionalità disumanizzante. Una razionalità che reprime i bisogni primari degli individui ed è quindi in realtà una perdita di sé.
"In questa mia scrittura – continua Giuliana Musso - la trasformazione della scimmia in umano è una metafora dell’iniziazione dell’individuo alle solite vecchie regole del gioco del patriarcato, che impone la rinuncia all’intelligenza del corpo, al sapere dell’esperienza e dell’emozione. Si tratta di una rinuncia drammatica: senza quella voce interiore, integra e autentica, come si può esprimere l’intelligenza empatica così indispensabile alla sopravvivenza del vivente? La scimmia è il corpo che vive, sente e quindi pensa. È l’animale pienamente umano. La scimmia siamo noi".
"Una delle autrici che più mi hanno ispirato per questo lavoro drammaturgico – conclude Giuliana Musso - è stata Carol Gilligan, psicologa dell’evoluzione e studiosa di etica. Oltre a lei, autori quali Antonio Damasio, Frans De Waal, Candace Pert, Daniel J. Siegel con i loro studi nell’ambito delle neuroscienze, ossia del pensiero inteso come prodotto di un corpo vivente integro, libero e senziente. Infine, sono stata guidata dalla mia passione per la natura buffonesca dei caratteri di commedia. Questo personaggio è a suo modo un buffone, tenero come Charlot, diabolico come un arlecchino. La Scimmia è diventata un attore del varietà e parla ai Signori dell’Accademia: facendo il cretino per il pubblico nutre la sua infinita fame di umanità. Ridendo di quello stesso pubblico che compiace ogni sera trova uno spazio di libertà. Il buffone sul palco resiste così alla violenza".
Biglietti: € 15 l’intero, € 12 il ridotto.
Biglietti, carnet e Astra Card sono acquistabili presso l’Ufficio del Teatro Astra (Contrà Barche 55) con i seguenti orari: dal mercoledì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.45. Saranno a acquistabili anche on-line sul sito del Teatro Astra.
Informazioni per il pubblico: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725, info@teatroastra.it, www.teatroastra.it
Foto credit: Elena Bazzolo