"Kohlhaas" - il celebre monologo di Marco Baliani al Ridotto del Tcvi
Riprende anche la Prosa al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza con un appuntamento imperdibile per chi ama il teatro italiano, la sua storia e uno dei suoi interpreti più rappresentativi: sarà infatti Marco Baliani - attore, autore, regista - a presentare al pubblico “Kohlhaas”, un caposaldo storico nella sua carriera teatrale, sabato 28 gennaio 2023 alle 20.45.
Il monologo, tratto dall’opera “Michael Kohlhaas” di Heinrich von Kleist, riprende un fatto di cronaca realmente accaduto nella Germania del 1500: un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, genera una spirale di violenze incontrollabili e devastanti.
Dal testo originale, Marco Baliani e Remo Rostagno hanno realizzato questo lavoro più di trent’anni fa, regia di Maria Maglietta, una produzione Trickster Teatro - Casa degli Alfieri; la pièce vede in scena Baliani come attore-narratore, in completa solitudine, senza luci e senza scenografia, un teatro assoluto attraverso la parola e la mimica in cui è unicamente la sua capacità di affabulazione a catturare lo spettatore, in quella che è consideratala la prima vera “prova” del suo teatro di narrazione.“Kohlhaas” dal suo debutto nel 1990 è stato portato in scena da Baliani più di mille volte.
Solo, seduto su una sedia, unico elemento scenografico concesso, l’attore racconta la storia del commerciante di cavalli vittima di un’ingiustizia da parte di un nobile dell’aristocrazia terriera, sopraffatto dalla corruzione dominante della giustizia statale, un uomo che diventa brigante a sua volta causa dei torti subiti. Il lungo percorso seguito da Kohlhaas attraverso tutti i gradi e le istanze ufficiali della giustizia è accompagnato da un consenso di popolo ma anche da una serie di lutti e di devastazioni che si concluderanno solo con la pubblica esecuzione e morte dell’eroe. Una storia esemplare su cui è costruito un racconto che non ha pari nella storia della letteratura tedesca. Ma anche, nel testo e in scena, la narrazione di un’inestinguibile sete di giustizia e di vendetta che in un uomo normale provoca una ribellione istintiva, violenta e fatale.
Cos’è la giustizia e fino a che punto, in suo nome, si può diventare giustizieri? Questo è il dilemma a cui il protagonista attore-narratore tenta di dare una risposta, ed è “un tema antico, tragico nella tradizione e nella forma, che continua a catturarmi, perché il narratore non può che narrare ciò che epicamente lo coinvolge nell’intera sua persona, a me succede così: non potrei raccontare qualsiasi cosa” ci dice Baliani nelle sue note sullo spettacolo. E prosegue: “nel mio racconto orale è come se avessi aggiunto allo scheletro osseo riconoscibile della struttura del racconto di Kleist, nervi muscoli e pelle che provengono non più dall’autore originario ma dalla mia esperienza, teatrale e narrativa, dal mio mondo di visioni e di poetica. Così via via il testo originale si è come andato perdendo e ne nasceva un altro, un work in progress alla prova di spettatori sempre diversi, anno dopo anno, in spazi teatrali e non, secondo un procedimento di crescita che ai miei occhi appare come qualcosa di organico, come mi si formasse tra le mani un organismo vivente sempre più ricco e differenziato. L’arte sta nel non nominare troppo, nel cogliere il cuore di un’esperienza con pochi tratti lasciando molto in ombra, molto ancora da compiersi”.
Giustizia e torti, libertà e rivendicazioni, empatia e condivisione: temi storici e sociali, umani, prima di tutto, si intrecciano e si svolgono in palcoscenico, animati dal pathos narrativo di Baliani e dalla lucida essenzialità del suo racconto: la storia di pochi decenni fa (come gli anni di piombo, le lotte del ’68, i conflitti sociali di quegli anni) e la storia antica si sovrappongono in un momento altissimo di narrazione e di impegno civile che si fanno memoria collettiva attraverso e grazie al teatro e alle emozioni uniche che questa forma artistica riesce a generare.
Per “Kohlhaas” con Marco Baliani, in programma sabato 28 gennaio al Ridotto del Comunale, restano pochi biglietti.
Marco Baliani
autore, attore e regista, è tra i massimi esponenti del teatro di narrazione. Nel 1975 fonda la compagnia Ruotalibera con cui realizza diversi spettacoli per ragazzi. Dopo “Kohlhaas” spettacolo con cui si pone nella scia tracciata da Dario Fo con “Mistero buffo” scegliendo il teatro di narrazione, di cui è considerato tra i massimi esponenti della scena italiana, insieme a Marco Paolini e Ascanio Celestini. Seguono altri monologhi: nel 1998 “Corpo di stato” sull'omicidio Moro, nel 2003 “Lo straniero” dall'omonimo romanzo di Albert Camus. Tra il 2012 e il 2015, con Marco Balsamo e Stefano Accorsi, dà vita al progetto Grandi italiani, da cui sono nati spettacoli come “Giocando con Orlando” e “Decamerone”. Baliani ha inoltre firmato come librettista e regista opere liriche contemporanee. Nel cinema è stato diretto da registi come Francesca Archibugi, Roberto Andò, Saverio Costanzo, Cristina Comencini e Mario Martone.
Come scrittore ha pubblicato romanzi, racconti e saggi tra cui “Ho cavalcato in groppa ad una sedia”, “Corpo di Stato”, “Pinocchio Nero”, “L’Amore Buono”, “Nel Regno di Acilia”, “La metà di Sophia” e “L’occasione”. Nel 2021 è uscito “La pietra oscura”, un fantasy ecologista.
I biglietti per la Prosa al Ridotto costano 24 euro l’intero e 19 euro il ridotto over 65 e il ridotto under 30. È possibile comprare i biglietti anche tramite 18App Carta del docente e voucher; per gli studenti universitari, esibendo la Vi-University Card, il biglietto costa 7 euro.