Il "Magnifico Guerriero" in mostra a Bassano
Uno dei vanti delle collezioni museali bassanesi: le opere di Jacopo Dal Ponte custodite in pinacoteca, 22 in tutto, tutte insieme costituiscono la collezione di suoi lavori più ricca in assoluto, si propongono come un’eccellente ricostruzione del percorso del grande artista dagli esordi fino alla fine degli anni Sessanta, con alcune incursioni negli anni Settanta e Ottanta.
Nessun altro artista del Cinquecento veneto può essere ammirato e conosciuto in un unico contesto in modo altrettanto esauriente. Eppure, come in tutte le collezioni, anche la collezione bassanesca ha una sua evidente lacuna: la ritrattistica, intesa come opera in sé compiuta. Non mancano i ritratti, ma si tratta di fisionomie inserite in teleri votivi, come per il podestà Matteo Soranzo, oppure incastonate entro pale d’altare, come per il doge Sebastiano Venier. La lacuna di un grande ritratto è stata colmata, sia pur temporaneamente, dal «Ritratto di uomo in armi», una tela ottenuta in comodato gratuito, omaggio del possessore al Museo che è il fulcro degli studi attorno a Jacopo e alla sua bottega. Entra in Museo un nobile chiuso entro una preziosa armatura. Autentico capolavoro, opera databile attorno al 1548, che affronta il confronto con un altro guerriero chiuso in una lucente corazza, il San Martino a cavallo , opera della piena maturità, situata nel 1578, dove l’acciaio si accende di inattesi bagliori.