“Luigi Carron incontra Umberto Riva: un possibile-impossibile dialogo” a Marostica
Continua con successo la mostra “Cielo e Terra in Luigi Carron”, prima antologica dedicata all’artista marosticens nel centenario della sua scomparsa al Castello Inferiore di Marostica. Nei prossimi giorni l’evento espositivo si trasforma grazie allestimento di nuove sezioni con appuntamenti per il pubblico, destinati ad approfondire la sua figura di artista, insegnante ed imprenditore. Giovedì 8 dicembre alle 20.30 alla Chiesetta di San Marco di Marostica in via San Marco 7 si terrà la serata gratuita “Luigi Carron incontra Umberto Riva: un possibile-impossibile dialogo”, in cui il filosofo della matematica Umberto Riva, amico e estimatore di Luigi Carron per il quale in passato ha firmato alcuni testi, ha immaginato un surreale dialogo con l’artista. Nel corso della serata verrà letto anche un ritratto di Carron sempre a cura di Riva. L'esposizione "Cielo e Terra in Luigi Carron" al Castello Inferiore di Marostica sarà visitabile fino a domenica 8 gennaio 2017 tutti i giorni, escluso il lunedì, con orario dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 con ingresso libero.
Biografia: Luigi Carron (Marostica, 1926-2006) fu pittore, scultore, ceramista, imprenditore, educatore. Fu un personaggio temerario con la staffetta partigiana in Carnia, sull’altopiano di Asiago e sulle Langhe. Fu anche il primo negli anni settanta a planare dal Monte Grappa con il deltaplano, che lui chiamava semplicemente aquilone. Fonda e gestisce, con alcuni soci artigiani, la fabbrica di ceramiche Alcyone. Luigi Carron rimase fedele per tutta la vita al borgo medioevale di Marostica: microcosmo che raccoglie assieme il piano e la collina. Qui l’artista trova concentrazione e approfondimento; insegna ai ragazzi della scuola il modo per scoprire le loro attitudini creative attraverso il disegno. Vive un rapporto simbiotico con la natura ed esplora la metafisica della vita quotidiana accostandosi alla filosofia mistica contemporanea di Pavel Florenskij. Ricerca nell’arte plastica e nella pittura, mettendo in contatto il mondo fisico con quello metafisico. La sua visione dall’alto del tempo gli consente di cogliere l’unicum, che unisce l’arte antica a quella contemporanea, la tradizione alle innovazioni formali della modernità.