Niccolò Fabi in concerto al Teatro Comunale di Vicenza
NICCOLÒ FABI torna in tour. Dopo una lunga attesa Niccolò Fabi annuncia finalmente il ritorno in concerto.
L’artista si esibirà dal vivo tra fine 2019 e inizio 2020 nei maggiori teatri italiani, facendo tappa anche sul palcoscenico del Teatro Comunale di Vicenza.
Nasce a Roma nel 1968. È laureato in filologia romanza all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", con una tesi sulla codicologia valutata con il massimo dei voti. Giovanissimo ha iniziato a lavorare come assistente al palco, nel tour del 1986 di Alberto Fortis. Frequenta l'ambiente musicale grazie al padre, Claudio Fabi, noto produttore discografico degli anni settanta. È stato batterista nei "Fall out", cover band che proponeva solo pezzi dei Police. Grazie alle esibizioni dal vivo nei vari locali romani, ha modo di conoscere Daniele Silvestri, Max Gazzè, Federico Zampaglione e Riccardo Sinigallia; è grazie a quest'ultimo, che ha portato dei demo a varie case discografiche, che Niccolò ottiene un contratto con la Virgin.
L'11 ottobre 2019 è uscito il suo undicesimo album Tradizione e tradimento, composto da nove brani con atmosfere più sognanti alla Sigur Ros.
«A novembre 2017 sono sceso dal palcoscenico del Palalottomatica di Roma, ho chiuso i vestiti del cantautore nell’armadio e, progressivamente, mi sono allontanato da tutto, da tutti. Mi sono anche separato dalla mia compagna, ed essendo andato a vivere da solo dopo quasi quindici anni, ho avuto modo di riflettere in maniera diversa.
Dopo UNA SOMMA DI PICCOLE COSE era difficile fare qualcosa di nuovo. In questo c’è meno romanticismo. Il sentimento è sempre presente, ma non la tenerezza. Io per primo, probabilmente, ero stanco di quel linguaggio. Essere percepito come “l’interprete e l’accompagnatore dei periodi difficili” è un grande privilegio, ma anche una responsabilità. Capisco che, cantando sempre tematiche intimistiche, è inevitabile diventare il compagno di struggimenti piuttosto che di una gita al mare a Ostia il 16 agosto, dove giustamente si ha voglia di un altro tipo di musica. Tutto ciò si è intensificato dopo la scomparsa di mia figlia Olivia (morta nel 2010 in seguito a una meningite fulminante, ndr): ho cominciato a vivere ogni cosa con più pathos. Questo ha fatto sì che, dopo il concerto del 2017, sentissi il desiderio di allontanarmi da tale onore e onere». Vanity Fair
venerdì 20 dicembre, 21:00 Sala Maggiore
sabato 21 dicembre, 21:00 Sala Maggiore