Cinema all'aperto ai Giardini Parolini a Bassano, i film in programma
Nel verde dello storico Giardino Parolini di Bassano dal 6 luglio al 27 agosto 2023, è in programma il Cinefestival, la rassegna di film all'aperto propone 57 film: un vero giro del mondo, tra celebrati maestri del cinema contemporaneo e giovani registi emergenti.
Il programma del CineFestival rientra anche nell’iniziativa Cinema Revolution 2023 che permette di vedere i film, italiani ed europei, in promozione a € 3,50.
Il Cinefestival apre il 6 luglio con L’ombra di Goya, eccezionale docu-film che esplora la vita e l’opera del pittore spagnolo Goya, tra i più grandi di tutta la storia dell’arte, i cui capolavori sono qui ripresi dal regista José Luis López-Linares in tutta la loro essenza. Il secondo film in programma dedicato a un grande artista europeo è l’italiano L’ombra di Caravaggio, di Michele Placido (15/8), con Riccardo Scamarcio, Louis Garrel, Isabelle Huppert: la storia di un artista straordinario ma anche di un uomo ribelle e inquieto.
Sono numerosissimi i film italiani presenti in rassegna: da Il primo giorno della mia vita di Paolo Genovese (5/7), tratto dal suo omonimo romanzo; a Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti, che segna il ritorno al suo cinema degli anni ’80 (8/7). Seguono in calendario altri due grandi maestri: Paolo Virzì con Siccità (9/7), una commedia corale ambientata in una Roma arida che fronteggia come può l’assenza di pioggia da ben tre anni, e Gabriele Salvatores con Il ritorno di Casanova (14/7), un delizioso gioco tra cinema, romanzo e vita, che vede protagonista un regista in crisi, interpretato da Toni Servillo, protagonista anche ne La stranezza di Roberto Andò, nei panni di Pirandello (30/7).
È un debutto alla regia, invece, quello di Beppe Fiorello con Stranizza d’amuri (17/7), che racconta una discriminazione quotidiana e violenta, senza cedere alla tentazione del film a tesi. Un altro bel debutto alla regia è quello di Giuseppe Battiston, con una commedia gentile ispirata al romanzo Bouvard e Pécuchet di Flaubert: Io vivo altrove! (20/7); mentre è firmato da veterani della comicità Il grande giorno, una commedia corale, divertente e garbata con Aldo, Giovanni e Giacomo, regia di Massimo Venier (21/7).
Spazio poi al noir all’italiana con L’ultima notte d’amore di Andrea di Stefano, con Pierfrancesco Favino nei panni di un poliziotto che, proprio la sera prima del suo pensionamento, si ritrova a indagare su un omicidio… (25/7); mentre prosegue nella ricerca sul potere e le sue deviazioni Marco Bellocchio in Rapito (18/8). Premio della giuria a Cannes e 4 David di Donatello, il film evento della stagione è tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti: Le otto montagne, di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, con Luca Marinelli, Alessandro Borghi e Filippo Timi (4/8). In cartellone anche Mixed by Erri dell’anticonvenzionale Sydney Sibilia, sull’incredibile storia di una sorta di etichetta discografica, tanto alternativa quanto illegale, nella Napoli degli anni ‘80 (13/8); mentre è un film in equilibrio perfetto tra ironia e commozione Grazie Ragazzi di Riccardo Milani con Antonio Albanese (20/8). E se Gianni Amelio racconta la vicenda di Aldo Braibanti, poeta e drammaturgo, che fu condannato per plagio nel ‘68, ne Il signore delle formiche (19/8), è invece un western atipico, affascinante e contemporaneo, il film di Michele Vannucci: Delta (27/8).
Nella programmazione italiana non mancano le registe: dall’esordiente Pilar Fogliati che disegna il ritratto affettuoso e ironico di quattro giovani ragazze molto diverse tra loro in Romantiche, colonna sonora di Levante (4/7), al film di Francesca Archibugi Il Colibrì, che racconta di un medico (Favino), capace di straordinarie acrobazie per non far soffrire nessuno (11/7). Esordio alla regia anche per Emilia Mazzacurati, dopo una gavetta sui set del padre Carlo e di altri registi italiani, con Billy, ambientata nella provincia del nord-est italiano.
Tantissime anche le registe dal cinema internazionale: come la franco tunisina Erige Sehiri, che nella sua opera prima Il frutto della tarda estate (12/7) offre uno straordinario il ritratto di giovani donne tunisine, tra la bellezza della natura che regna sovrana. Non può ovviamente mancare Saint Omer: premiatissimo a Venezia (Leone d’Argento, Gran Premio della Giuria e Leone del futuro, oltre che candidato all’Oscar per la Francia), è un film basato sulla storia vera di una novella Medea, firmato da Alice Diop (8/8).
Volge lo sguardo all’Ottocento, invece, la regista anglo-australiana Frances O’Connor, con Emily (23/8) un film biografico sulla giovinezza della scrittrice Emily Brontë, autrice del celebre Cime tempestose. L’australiana Sophie Hyde dirige una magnifica Emma Thompson ne Il piacere è tutto mio (18/7), un film sulla ricerca della felicità, che passa attraverso una messa a nudo non solo fisica, ma anche mentale ed emotiva. Mentre ne L’appuntamento (27/7), la macedone Teona Strugar Mitevska restituisce il passato traumatico dell’assedio di Sarajevo tra rabbia e perdono. La francese Mia Hansen-Løve racconta la storia della giovane vedova parigina Sandra (Léa Seydoux) che riscopre l’amore mentre sta per dire addio al padre: è Un bel mattino, vincitore alla Quinzaine di Cannes 2022 (21/8); mentre ne L’amore secondo Dalva, fra gli esordi più interessanti della stagione, dalla regista belga Emmanuelle Nicot, premiata a Cannes 2022, si racconta la storia della giovanissima Dalva, in un viaggio straordinario dal buio alla luce (6/7).
Una presenza francese che continua con una bella panoramica sulle migliori pellicole d’oltralpe: da Mon crime – la colpevole sono io (7/7) di François Ozon, smagliante e divertente commedia con un cast di lusso, tra giovani promesse e veterani di classe (Fabrice Luchini, André Dussolier, Isabelle Huppert). Segue Sì, Chef! - La Brigade (13/7), di Louis-Julien Petit: una commedia sociale deliziosa, in equilibrio tra leggerezza e dramma, dove la cucina accende una speranza sul futuro. Alla quarta prova come regista, il celebre attore Louis Garrel dirige L’innocente (16/7), in cui mescola i toni della commedia romantica a una storia divertente di ladri di caviale iraniano. I fratelli Dardenne raccontano di una fratellanza dettata dall’affetto e dal bisogno: quella di Tori e Lokita (26/7), che, approdati in Belgio dall’Africa, hanno una sola speranza di farcela: passare per fratelli, per ottenere gli agognati i documenti.
In Un vizio di famiglia (29/7), invece, il regista francese Sébastien Marnier firma un thriller familiare, quasi un giallo alla Agatha Christie, pieno di gesti potenti e con un gruppo di bravissimi interpreti. E se in A letto con Sartre (10/8) il regista Samuel Benchetrit racconta le storie di un gruppo di piccoli malavitosi alle prese con insolite questioni di bellezza, arte e poesia, Emmanuel Mouret in Una relazione passeggera (16/8) confeziona una commedia romantica dolce e originale. Chiude la selezione francese la commedia Un uomo felice (26/8) di Tristan Séguéla, con i due straordinari Fabrice Luchini e Catherine Frot, per la prima volta insieme, in un film che affronta temi attuali con leggerezza e poesia.
Prosegue il viaggio nel mondo, con il regista islandese Hlynur Palmason e il suo Godland, fra le opere più notevoli del recente panorama cinematografico europeo, con una fotografia maestosa che documenta la terribile bellezza della natura di fronte alla quale non resta che chinare il capo (25/8); con il premiatissimo regista giapponese Kore'eda Hirokazu e il suo Le buone stelle – Broker (31/7), una fiaba contemporanea dove uno strano gruppo formato finisce per formare una specie di famiglia improvvisata; il regista franco-cambogiano Davy Chou, con Ritorno a Seoul (1/8), che riflette sull’identità con la storia di Freddie, adottata in Francia, e che decide di tornare in Corea per rintracciare i genitori biologici.
È del regista iraniano Jafar Panahi (in libertà condizionata dal 2010, arrestato ancora nel 2022): Gli orsi non esistono (6/8), premio speciale della Giuria a Venezia, che racconta due storie ambientate nel paesino di frontiera dove Panahi sta dirigendo a distanza, e sul set del film che è invece oltre confine, in Turchia. Mentre dalla Cina arriva Terra e Polvere di Li Ruijun (14/8), film-rivelazione al Festival di Berlino 2022, uscito in Cina con ottimi incassi, per poi sparire dalle sale e dalle piattaforme, che racconta una tenerissima storia d’amore nata da un matrimonio combinato.
Non mancano ovviamente anche i film premiati ai festival e agli eventi più prestigiosi della Award Season: da Everything everywhere all at once (22/7) di Dan Kwan e Daniel Scheinert, premiato con ben 7 statuette, che racconta di Evelyn, immigrata cinese negli USA, antieroina per eccellenza, che viene a sapere dell’esistenza di infiniti altri mondi e che tocca a lei salvarli dalla distruzione. Premiato con l’Oscar per l’interpretazione formidabile di Brendan Fraser, The Whale (5/8) di Darren Aronofsky entra con grande sensibilità e realismo nella vita di Charlie, professore fortemente obeso che tiene corsi di scrittura online, recluso in casa. Ha all’attivo 6 candidature agli Oscar: Tár, interpretato da una superba Cate Blanchett nei panni di una direttrice d’orchestra all’apice della sua carriera: una donna affermata, a volte vittima, a volte carnefice (12/8); mentre è il premio Oscar Steven Spielberg che testimonia con The Fabelmans, gli inizi del proprio percorso artistico, in chiave intima e personale (11/8).
Premiato a Venezia e ai Golden Globes, candidato a ben 9 Oscar, Gli spiriti dell’isola di Martin McDonagh con Colin Farrell, si impone tra i film più interessanti dell’ultima stagione (15/7). Altro film candidato all’Oscar e vincitore di numerosi premi, è quello del regista irlandese Colm Bairéad: The Quiet girl, un’opera prima sorprendente e matura, delicata, intensa, ambientata in Irlanda nei primi anni Ottanta (17/8).
Da Cannes arriva Triangle of sadness (7/8), Palma d’Oro 2022, commedia nera profonda e divertente del regista svedese Ruben Östlund, protagonista una coppia di modelli invitati a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di straricchi, che si trasformerà in un’avventura da incubo. Premiato a Cannes 2023 per la miglior sceneggiatura, La cospirazione del Cairo, l’ottimo film di Tarik Saleh (3/8), a metà tra il thriller politico mozzafiato e la spy story; mentre dall’edizione 2022 di Cannes arriva Decision to Leave (9/8), capolavoro neo-noir romantico del regista coreano Park Chan – wook, che ha il respiro dei classici e il linguaggio del contemporaneo.
Orso d’argento al Festival di Berlino 2023, è l’esordio di Giacomo Abruzzese: Disco Boy (10/7), un film di guerra coreografato come un musical che esce dai canoni del genere. Vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance Festival, Utama (23/7), opera prima del boliviano Alejandro Loayza-Grisi, ambientato in uno dei territori più esposti e vulnerabili ai cambiamenti climatici: l’altopiano boliviano. Mentre A white white day (24/7), miglior film al 37° Torino Film Festival, è l’intensa opera seconda del regista islandese Hlynur Pàlmason, una storia dark immersa in un paesaggio silenzioso e bianchissimo.
Grand Prix al Festival di Tokyo e vincitore di ben 9 premi Goya, As bestas dello spagnolo Rodrigo Sorogoyen (2/8), fra i più vitali del panorama europeo, racconta di una coppia francese che si trasferisce nella campagna della Galizia, incontrando l’ostilità dei nuovi vicini. Infine, premiato in patria e candidato a molti riconoscimenti internazionali, Boiling Point - il disastro è servito, secondo film dell’inglese Philip Barantini (24/8), è un thriller culinario dove emerge che la cucina di un ristorante non è un posto propriamente tranquillo.
Da non perdere anche l’appuntamento con il pluripremiato Aleksandr Sokurov, che in Fairytale – una fiaba (19/7) racconta i potenti della Seconda guerra mondiale: Hitler, Stalin, Churchill e Mussolini, in un’attualissima riflessione sul potere e sulla prevaricazione.
Mentre un superbo Tom Hanks in Non così vicino (22/8) di Marc Forster, interpreta Otto, vedovo in pensione, rigido e scorbutico, finché non si trasferisce vicino a casa sua una nuova famiglia con due bambini.
Il cinefestival di Operaestate programma giorno per giorno
Aperto per tutta l’estate è anche il Chiosco Mariposa dalle ore 18.30 e durante le proiezioni cinematografiche.
Anche l’edizione 2023 del Cinefestival vede invariati i prezzi dei biglietti esclusi dalla promozione nazionale Cinema Revolution (interi €5.00, ridotti €4.00, abbonamento per 10 film € 35), tutti disponibili anche online su Vivaticket, oltre che all’ingresso del cinema, a partire da un’ora prima delle proiezioni. In caso di maltempo, le proiezioni saranno annullate.
Non cambia invece l’orario delle proiezioni: a luglio alle ore 21.30 e ad agosto alle ore 21.00.
Per informazioni e abbonamenti: Biglietteria del Festival, Tel. 0424 524214.