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Economia

Vicenza, sciopero corrieri: la Cgil denuncia "comportamenti antisindacali

Lunedì 30 e martedì 31 i lavoratori del settore logistico incroceranno le braccia per il contratto sui trasporti merci e spedizioni. Il settore conta 10.000 occupati in tutta la provincia

Sono attesi più di 500 lavoratori (in rappresentanza di diverse aziende) lunedì 30 ottobre 2017 alla manifestazione che prenderà il via alle 9,30 nel piazzale della stazione dei treni di Vicenza e poi interesserà tutto in centro storico fino a giungere in piazza Matteotti dove vi sarà un comizio.

LO SCIOPERO

Il corteo sfilerà in viale Roma, piazza De Gasperi, piazza Castello, e corso Palladio per giungere all’Isola (piazza Matteotti). Lo ha annunciato oggi Daniele Conte, segretario generale vicentino della FILT Cgil. Le categorie dei trasporti a livello unitario hanno indetto tre giorni di sciopero per protestare contro il mancato rinnovo del CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) del settore Logistica trasporto merci e spedizioni che in provincia di Vicenza occupa circa 10.000 persone. Gli ultimi due giorni sono proprio lunedì e martedì 30 e 31 ottobre prossimi. Il 30 manifestazione a Vicenza e a Padova e il 31 presidi nelle aziende.

COMPORTAMENTI ANTISINDACALI 

Daniele Conte oggi ha denunciato anche spiacevoli episodi di comportamento antisindacale da parte di dirigenti delle aziende in appalto dei marchi multinazionali della logistica. Il più evidente quello avvenuto a Isola Vicentina nel “cantiere” di DHL dove opera la cooperativa La Fenice e sono occupate 140 persone.

A raccontare la situazione la RSA (rappresentante sindacale aziendale) Anna Rita Simone. Dopo un’assemblea di cantiere, ha detto, non solo i lavoratori sono stati invitati a non aderire allo sciopero in modo esplicito, ma è stato minacciato di querela con una mail il segretario generale FILT di Vicenza per aver parlato (in assemblea sindacale) dell’ipotesi del doppio binario contrattuale proposto dalle aziende datoriali e aver parlato quindi di ipotetica diffusione massiccia del contratto a chiamata. 

“Un palese comportamento antisindacale e in violazione della Costituzione”, stigmatizza Massimo D’Angelo, veterano della FILT Cgil di Vicenza. E rincara Daniele Conte: “con la parte datoriale che non solo non accetta di sedersi ad un tavolo per il rinnovo del contratto da 22 mesi, ma addirittura chiede di peggiorare la situazione di salario e diritti dei lavoratori a tutti i livelli!”.

La segreteria ha spiegato in sintesi che le aziende chiedono più flessibilità, un orario di lavoro maggiorato e non sono disposte a concedere più salario. Anzi, per i nuovi contratti vorrebbero tagliare 13esima e 14esima, festività e ex festività (e altre voci) e passare il corrispettivo di queste componenti salariali in un premio di produzione facoltativo. In questo modo in media il salario di un driver o di un magazziniere diminuirebbe di 4mila euro l’anno!

“Noi ci stiamo battendo al fianco dei lavoratori”, conclude Daniele Conte, spalleggiato dalla sua segreteria provinciale della FILT, “per riportare la legalità in questi luoghi di lavoro: chiediamo l’applicazione del CCNL (perché in troppi casi l’orario di lavoro non è certo come dovrebbe essere) e negli appalti chiediamo l’applicazione della clausola sociale in modo che i lavoratori passando da un appalto all’altro non perdano gli scatti di anzianità, i TFR e le ferie non godute!” I sindacalisti della FILT chiedono anche che gli appalti siano sotto controllo: vi sono troppe realtà che prendono gli incarichi e poi spariscono lasciando quasi sempre debiti e danneggiando molto spesso i lavoratori.

Infine per chiudere Daniele Conte ha ricordato che lo sciopero è un diritto sancito dalla Costituzione italiana (art 40).

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