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Economia

Vicenza, comunali 2018: CNA saluta il sindaco Rucco

La Confederazione Nazionale dell'Artigianato saluta il nuovo sindaco di Vicenza e indica la ricetta per le imprese: cultura, infrastrutture e lotta alle strettoie di fisco e burocrazia

E come cambierà il volto della Vicenza industriale e commerciale nei prossimi cinque anni è una tematica che interessa molto da vicino le imprese anche per i grandi nodi infrastrutturali che la città è chiamata a sciogliere: su tutti la fermata della Tav e la nuova tangenziale.

«Qui quello che manca è prima di tutto la certezza dei tempi - osserva Fabris -, dato che di annunci ne abbiamo sentiti molti, ma di cantieri per il momento abbiamo visto solo quello della bretella per Costabissara. Poi le grandi opere dovranno essere affiancate da una pianificazione urbanistica intelligente. Se Vicenza vuole continuare a contare senza correre il rischio di diventare capoluogo periferico bisogna riqualificare le aree artigianali, oggi distribuite in modo disomogeneo e segnate da troppi ruderi abbandonati e capannoni grigi. Dobbiamo lavorare per farle diventare dei piccoli poli industriali moderni, innovativi e di prestigio, perfettamente integrati nell’ambiente circostante. Spazi dove verde e tecnologia possano vivere in sintonia».

Fisco, burocrazia e servizi alle famiglie

Altra partita importante è quella legata al peso della tassazione sulle imprese, con Vicenza che lo scorso anno si è confermata tra le realtà più virtuose d’Italia, seconda in tutto il Veneto.

«E qui ha inciso positivamente  - aggiunge Fabris - una politica di tassazione locale in grado di assorbire anche i piccoli aggiustamenti al rialzo della componente fiscale nazionale.

Sono però valori ancora elevati, se osservati complessivamente. Per cui è necessario proseguire anche questo sforzo, meglio ancora se lavorando in armonia con le amministrazioni contermini, in modo da esportare a macchia d’olio l’esempio positivo. Sul tema della burocrazia poi la Pubblica amministrazione deve fare di più per digitalizzare i propri processi. Ne hanno bisogno professionisti e piccoli imprenditori, che per struttura non possono permettersi di togliere tempo al lavoro quotidiano per rapportarsi con l’ente pubblico. Ma ne hanno bisogno anche famiglie e cittadini delle fasce più deboli, per i quali un Comune più snello ed efficace è un Comune che dà risposte prima e meglio. E spesso sono risposte che fanno eccome la differenza».   

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