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Valdagno, ennesimo furto alla Waip, Confartigianato: "Situazione non più tollerabile"

Per la terza volta in tre anni la Waip di Cornedo è stata vistata dai ladri. La conta dei danni, solo per il terzo colpo, supera i 50 mila euro. Cavion di Confartigianato: "Gli attacchi criminali rappresentano un problema per gli imprenditori, già impegnati a mandare avanti le proprie aziende"

Tre furti in tre anni e ogni volta il bottino dei ladri è stato di migliaia di euro. Quello del negozio Waip, in via Zona Industriale di Piana 2/f Valdagno rischia di essere un triste primato. Il 21 aprile i due titolari, i fratelli  Enrico e Massimo Pianalto hanno dovuto sporgere per l'ennesima volta denuncia. I danni di quello che sembra essere un furto su commissione, questa volta ammontano a più di 50 mila euro. 

Il negozio aveva subito la prima razzia nel 2013, il bottino dei criminali fu di 15 mila euro. L'anno dopo ancora un colpo, questa volta da 40 mila. Implementare i sistemi di sicurezza e installare delle barriere antisfondamento sulle vetrine non è servito a nulla. Lunedì i ladri sono passati dal bar che sorge affianco al'attività commerciale, riuscendo a portar via centinaia di capi d'abbigliamento griffati. Sono ingenti anche i danni alla struttura. 

In attesa che le indagini della polizia facciano il loro corso ai due fratelli non è resta altro che, ancora una volta, ricominciare. Al loro fianco, però, questa volta a voluto pronunciarsi la Confartigianato di Valdagno. "La desolazione e lo sconforto dei titolare dell’azienda - dice Gianluca Cavion, presidente del Mandamento Confartigianato di Valdagno, cui la ditta è iscritta - sono anche le nostre. Perché gli attacchi della criminalità rappresentano un problema ulteriore per gli imprenditori, già impegnati quotidianamente per mandare avanti le loro attività economiche. Sinceramente è una situazione non più tollerabile”.

“Abbiamo sempre sostenuto - continua Cavion - l’attività degli amministratori e delle forze dell’ordine, che recentemente hanno assestato anche qualche colpo alla delinquenza, bloccando alcuni malviventi. Ma, evidentemente, il loro grande impegno ancora non basta. Non sappiamo se l’organico a disposizione dei tutori della legge in zona sia sufficiente, probabilmente no e auspichiamo che venga rafforzato, ma intanto anche come cittadini dobbiamo iniziare a dare un nostro maggiore contributo. Con due semplici azioni: in primo luogo denunciare tutti gli episodi, anche i più insignificanti, altrimenti si rischia di avere una percezione errata della loro diffusione; in secondo luogo, segnalare sempre quelle situazioni sospette (presenze di persone, auto, telefonate ripetute, e così via) che possono fare presagire qualcosa. Insomma, dobbiamo diventare anche noi ‘tutori’ dell’ordine del nostro territorio”.

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