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Economia Noventa Vicentina

Noventa, sfrattati per disoccupazione: "Barriera umana"

Otto famiglie, di cui una italiana con una bambina di 10 mesi paralizzata a causa della spina bifida, entro il 21 novembre prossimo, dovranno lasciare le abitazioni in via Asiago nel comune in provincia di Vicenza, entro il 21 novembre

Proseguono le manifestazioni in solidarietà alle famiglie vittime di provvedimenti di sfratto nel Vicentino. Martedì mattina Rifondazione Comunista del Basso Vicentino, insieme agli attivisti dell'Associazione Sociale della Casa e alle famiglie di Via Asiago di Noventa Vicentina, hanno formato una barriera umana presso la famiglia Youis, per evitare lo sfratto esecutivo e difendere il diritto alla casa di una famiglia di lavoratori in stato di crisi occupazionale, residente in Italia dal 1994, con una bambina di 6 mesi, che sarà messa sulla strada.

Nella situazione della famiglia di Youis ci sono altre 8 famiglie, anche una italiana con una bambina di 10 mesi paralizzata a causa della spina bifida, che entro il 21 novembre prossimo, dovranno lasciare le abitazioni in cui risiedono, a causa dello sfratto per morosità poiché la crisi occupazionale li ha coinvolti e da più di un anno non riescono a trovare un'occupazione stabile in grado di far fronte all'affitto. Alcune di quest famiglie fanno parte dei 110 lavoratori licenziati dalla Pai-Ilta di Campiglia dei Berici.

"Queste famiglie sono unite nella lotta per non essere sfrattate dalle loro dimore, e chiedono all'amministrazione Comunale di intervenire e dare loro degli alloggi alternativi, come le case Ater non occupate e come contro risposta hanno ricevuto dal sindaco Spigolon e l'amministrazione comunale di Noventa vicentina "tornatevene a casa o immigrate in altri Paesi, fatevi ospitare da parenti o amici" - spiega Antonella Zarantonello - Pur comprendendo le difficoltà economiche che molte amministrazioni comunali si trovano a causa della diminuzione delle risorse da parte della Regione e dello Stato, l'amministrazione di Noventa Vicentina nel caso, ma anche di tutti gli altri comuni, devono risolvere la questione di emergenza abitativa innanzitutto intervenendo prorogando lo sfratto e poi trovando delle soluzioni alternative per queste famiglie con minori, che non vanno divise, ma devono poter risiedere insieme. E' compito dello Stato (sancito dalla Costituzione Repubblicana articolo 3) e quindi delle amministrazioni, trovare le risorse e i mezzi, atti a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale dei cittadini, che ne impediscono la prosecuzione della loro vita sociale".

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