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Economia

Sciopero generale, da Vicenza oltre duemila lavoratori a Mestre

Sono quasi 30 i pullman prenotati dal sindacato per partecipare alla mobilitazione regionale. Tra gli aderenti anche Uniti contro la Crisi. I lavoratori dei trasporti arriveranno in treno

Arriveranno probabilmente a 30 i pullman che partiranno da Vicenza per raggiungere la manifestazione regionale di Mestre di domani mattina. A questi si aggiungeranno i lavoratori dei trasporti che andranno in treno e le tante auto private che raggiungeranno il veneziano per la manifestazione che si concluderà in piazza Ferretto con l'intervento del segretario generale regionale Emilio Viafora e il segretario nazionale Enrico Panini.

"Siamo molto soddisfatti per l'adesione allo sciopero di domani che viene dai lavoratori e pensionati vicentini - afferma Marina Bergamin, segretaria generale della Cgil vicentine - Vuol dire che vi è una forte sensibilità rispetto alle ragioni dello sciopero e rispetto alle nostre proposte". Bergamin oltre a spiegare le motivazioni per così dire "nazionali" contro la manovra ha declinato il tutto a livello vicentino. In sintesi: la cassa integrazione, tra ordinaria, speciale e in deroga, ha l'andamento dell'anno passato. Quindi di fatto per quanto riguarda il livello occupazionale la ripresa non c'è! Questi i dati della cassa integrazione nei primi sette mesi dell'anno 2011: CIG 1.827.707 ore autorizzate (dati INPS); CIGS 4.561.459 ore; CIG in deroga 4.141.072. In totale 10.530.238 ore ovvero circa la metà del dato del 2010 che per i 12 mesi ammonta a 26.091.065 ore.

I tagli sui bilanci regionali preoccupano la CGIL soprattutto per quanto riguarda la Cassa Integrazione in deroga che interessa tutto il settore artigiano e le PMI: "Ricordo - ha affermato Bergamin - che la nostra provincia è la prima provincia in Regione per CIG in deroga, seguita da Treviso". "Gli ammortizzatori stanno finendo e le aziende ora licenziano", è il grido di allarme di Marina Bergamin. I settori in grande crisi sono l'edilizia, il legno, anche il meccanico, per non parlare del grafico e del cartaio. E nella moda oramai il tessile è tramontato definitivamente, mentre tiene l'abbigliamento. "Per far uscire il paese dalla crisi il Governo avrebbe dovuto fare investimenti per lo sviluppo - prosegue Bergamin - in ricerca, innovazione, scuola, cultura, università, green economy … come ha fatto la Germania!" "Noi vogliamo fermare il declino del nostro Paese" - sentenzia Bergamin - "mentre la Manovra di palazzo Chigi condanna l'Italia alla recessione e al declino civile! Invece noi diciamo che si può fare una manovra che porta al riequilibrio dei conti pubblici, difenda la coesione sociale e rilanci la crescita economica e l'occupazione".

Oltre ai lavoratori del sindacato, sui pulmann saliranno anche i giovani precari di Uniti Contro la Crisi, in partenza dal Festival No Dal Molin: "costruiremo una grande giornata di mobilitazione - spiegano - Che sia l' inizio di una nuova stagione di lotte e democrazia per mandare a casa il governo, cambiare l'agenda del paese, costruire l'alternativa che i cittadini e le cittadine italiani hanno già indicato con l'esito dei referendum e le lotte di questi mesi".

 

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