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Economia Zona Industriale

Protesta metalmeccanici: a rischio blocco autostrada A4

Traffico bloccato questa mattina nella zona industriale di Vicenza a causa di uno sciopero contro la modifica dell'articolo 18. Circa 400 lavoratori del settore metalmeccanico hanno bloccato la viabilità

Un enorme ingorgo che è stato risolto dopo oltre due ore. I lavoratori si sono dati appuntamentoalle 10 nel cavalcavia all'imbocco tra viale Verona e la tangenziale ovest e poi a piedi, tra slogan e striscioni, si sono diretti verso la grande rotatoria in zona Fiera, creando notevoli disagi in tutta la circonvallazione sino all'Albera, sull'ex statale 11 verso Verona e sulla tangenziale verso il casello di Vicenza ovest.

Non sono mancati i momenti di tensione tra le "tute blu" e alcuni automobilisti che chiedevano di passare in quanto intrappolati nel traffico. La polizia inoltre è stata costretta a presidiare l'ingresso al casello della A4 Serenissima visto che, secondo indiscrezioni, un gruppetto di lavoratori voleva entrare in autostrada. La manifestazione è stata indetta dalla Cgil ma ha visto la partecipazione anche delle Rsu di Cisl e Uil.

Metalmeccanici: bloccata la tangenziale


“Oggi siamo qui non solo per sostenere l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, ma per protestare contro gli interventi che il governo sta adottando per uscire dalla crisi e che stanno creando molte tensioni”, ha affermato la segretaria generale della CGIL di Vicenza Marina Bergamin. Che prosegue: “Mettere mano allo Statuto dei lavoratori, infatti, non è la priorità per uscire dalla crisi. Anzi, continuando ad insistere su questo fronte si corre il rischio di rompere la coesione sociale pazientemente costruita nel corso degli anni e oggi ancora indispensabile”. 

“L’articolo 18 è importante: ha un effetto di deterrenza rispetto alla libertà di licenziare - ha spiegato la Segretaria -. Tuttavia, le cause aperte per licenziamenti ingiusti, nella nostra città, sono ben poche. I problemi da affrontare con urgenza sono quelli della disoccupazione, dello sviluppo e della crescita, degli aumenti delle tariffe, delle addizionali Irpef, dell’Imu che sta arrivando. Lavoratori e pensionati sono in difficoltà, così come i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi che in questo momento si trovano bloccati dalla manifestazione. Il governo, però, non si rende conto di questa situazione”.

“Il clima nelle fabbriche è pesante - ha aggiunto il segretario della CGIL Giampaolo Zanni -. L’intervento sulle pensioni senza l’accordo delle parti sociali, gli aumenti delle tasse, la messa in discussione dell’articolo 18 ci vedono uniti per ribadire la linea dura che la CGIL intende mantenere. Se non si troveranno soluzioni condivisibili, a maggio faremo uno sciopero generale di otto ore”.

Soddisfatta, per l’alta adesione allo manifestazione, Marina Bergamin, che si scusa per il disagio arrecato agli automobilisti. “La rabbia è davvero tanta - ha detto - e i lavoratori hanno voluto comunicare il proprio malumore”.

 

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