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Economia

Decreto indennizzi, c'è la firma del ministro

Dopo le indicazioni contrastanti uscite nella giornata di ieri il «Coordinamento Ezzelino da Onara» parla di sblocco definitivo: «È una data storica»

Con un annuncio che suona quasi «come un coup de théâtre» il ministro dell'Economia Giovanni Tria avrebbe effettivamente firmato il terzo decreto attuativo che di fatto sblocca definitivamente l'iter per le richieste di indennizzo da parte degli azionisti azzerati per il crollo delle ex popolari del centro e del nord Italia. È quanto riferisce il «Coordinamento Ezzelino da Onara», uno dei raggruppamenti che da anni cura gli interessi dei risparmiatori colpiti dal collasso di Veneto Banca e di Banca popolare di Vicenza, in un comunicato diramato nella serata di oggi, mercoledì 7 luglio.

Si tratta di una novità in controtendenza rispetto  all'annuncio che non più tardi di ieri un'altra associazione, «Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza», aveva reso pubblico durante il primo pomeriggio del 6 luglio. In quella circostanza l'associazione era stata più prudente, prevedendo che lo sblocco del decreto sarebbe giunto verso la fine di agosto.

Di avviso diverso è il Coordinamento Ezzelino da Onara il quale col portavoce Patrizio Miatello fa spere che i vertici della sua associazione hanno appreso oggi «con sollievo e soddisfazione direttamente dal sottosegretario agli affari economici Alessio Villarosa del M5S» dello sblocco della procedura. Più nel dettaglio Villarosa «ci ha comunicato l'avvenuta firma del ministro dell'Economia Giovanni Tria» il quale già dai primi del mese avrebbe apposto il suo sigillo all'ultimo e definitivo «decreto ministeriale». Miatello ringraziando Tria, che ha incontrato personalmente (vedi foto), spiega che ora i risparmiatori attendono la pubblicazione del documento sulla Gazzetta ufficiale. Dopo la pubblicazione ci saranno «180 giorni per presentare le domande di indennizzo» garantite da un fondo ad hoc creato per legge.

Il portavoce ringraziando il titolare del dicastero di via XX Settembre aggiunge come quest'ultimo sia stato di parola dopo che «il 2 agosto» lo stesso Tria aveva «preannunciato» la firma ad un decreto che i rispariatori attendevano da mesi e la cui travagliata gestazione aveva creato forti attriti tra la maggioranza gialloverde e le opposizioni. Attriti che si erano registrati persino nella stessa maggioranza, tra governo e dirigenti ministeriali e su su fino ai vertici della Ue, la quale in prima battuta pareva avesse eccepito in termini di possibili aiuti di Stato, che sono compendiati dall enorme europee sono in alcune circostanze.

«Solo e solo dopo che il provvedimento sarà stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale - ribadisce Miatello - i risparmiatori che hanno i requisiti potranno iniziare a presentare le domande». Il provvedimento non coprirà tutti gli azionisti colpiti dal crollo di VeBa e BpVi, ma nelle intenzioni dei sostenitori della legge, dovrebbe dare una boccata d'ossigeno a coloro che versano in condizioni economiche più precarie. Per Miatello si tratta «di una data storica».

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