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Crac BPVi, caccia ai beni di Zonin all'estero: "Siamo al lavoro sui suoi vigneti in California"

Dopo il sequestro conservativo delle proprietà dell'ex presidente della Popolare, che sarà formalizzato a breve, i legali ora puntano fuori dall'Italia. Per l'avvocato Renato Bertelle "è ora di andare a colpo sicuro"

Dopo i sequestri conservativi dei beni presenti in Italia dell'ex presidente BPVi Gianni Zonin e degli altri amministratori e dirigenti della Popolare (si parla di 260 milioni di euro) ora lo stesso provvedimento potrebbe toccare anche alle proprietà presenti all'estero, sopratutto in America ma anche in Argentina, Canada e Sudafrica. Alcuni avvocati che rappresentano ex-soci e risparmiatori dell'istuto bancario berico si sono già mossi in moto questo senso.

La possibilità di poter mettere i sigilli sui beni esteri dell'ex presidente è in un'avanzata fase di studio da parte di Renato Bertelle, avvocato di Malo che rappresenta 220 azionisti. "Non mi sono rivolto a detective ma a una persona  che molto presto mi darà informazioni in merito ai beni ottenuti all'estero e in particolare per quanto riguarda i vigneti in California e in altri posti degli Stati Uniti", ha dichiarato il legale, aggiungendo: "Le informazioni che aspetto sono il valore dei beni e se li ha o meno ceduti, poi andrò a colpo sicuro al fine di vedere sotto al profilo internazionale se è possibile il sequestro".  Sulla stessa linea è il legale trevigiano Sergio Calvetti - che tutela 2500 risparmiatori - è appena tornato dall'estero per prendere contatto con alcuni investigatori locali allo scopo di individuare le proprietà di Zonin. 

Bertelle aveva già chiesto e ottenuto sigilli ai beni per 15,5 milioni di euro e nel giro di pochi giorni il tribunale trascriverà gli atti per il via libera all'esecuzione dei  sequestri conservativi. Anche l'avvocato vicentino Michele Vettore, al quale il giudice ha concesso sequestri per quasi 4 milioni di euro e che tutela 41 risparmiatori, procederà a breve con l'iscizione  alla conservatoria: "Con la formalizzazione delle trascrizioni i beni saranno disponibili al fine di scongiurare il fatto che gli imputati si possano disfare dei patrimonio, come sembra che Zonin e gli altri imputati stiano facendo". Le proprietà resteranno quindi congelate fino alla sentenza finale che dovrà passare per i tre gradi di giudizio. 

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