Pos obbligatorio, gli artigiani di Vicenza: "Un favore alle banche"
A giudizio del direttore generale di Confartigianato Vicenza, Pietro Francesco De Lotto, si tratta di un provvedimento “che porta le aziende a sborsare in media 400 euro l’anno, anche senza usarlo commissioni.
È scattato da lunedì l’obbligo del Pos per spese superiori ai 30 euro. In pratica, anche gli artigiani devono dotarsi di terminale Pos per consentire pagamenti via bancomat o carta di credito ai propri clienti. Obiettivo: la tracciabilità delle spese per il cliente e delle entrate delle aziende per il fisco.
A giudizio del direttore generale di Confartigianato Vicenza, Pietro Francesco De Lotto, si tratta di un provvedimento “che porta le aziende a sborsare in media 400 euro l’anno, anche senza usare mai lo strumento, tra canone e commissioni. Quel che è sicuro, quindi, è che il sistema farà fluire nuovo denaro alle banche, senza tener conto del fatto che in molti settori la tracciabilità dei pagamenti è già assicurata con altri sistemi, come il bonifico elettronico. Inoltre, come fanno rilevare i pensionati artigiani, nessuno ha pensato alle persone di una certa età, che pagano in contanti anche perché spesso in difficoltà con codici bancomat da ricordare o diffidenti verso le carte di credito”.
Sono stati questi i motivi della protesta di Confartigianato contro il provvedimento, anche se non sono previste sanzioni per chi non si doterà di terminale Pos e fino ai mille euro il cliente può ancora pagare in contanti, con assegno o bonifico. “Si tratterà ora di vedere – aggiunge De Lotto - quanti consumatori decideranno per i pagamenti via bancomat o carta di credito, e quanto saranno sollecitati a farlo da chi ha l’interesse a diffondere questo strumento. Per questo invitiamo il Governo a ripristinare almeno il provvedimento con cui si escludono dall’obbligo le imprese con giro d’affari inferiore ai 200mila euro l’anno”.