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Economia

Popolare di Vicenza, la prima assemblea da Spa: bilancio in rosso per un miliardo e mezzo

L'Assemblea ha approvato il Bilancio al 31 dicembre 2015, che chiude con un risultato netto a livello consolidato pari a -1.407 milioni di euro riconducibile, principalmente, agli interventi straordinari di ricognizione degli assetti patrimoniali del Gruppo che hanno portato ad effettuare rettifiche ed accantonamenti per oltre 2,3 miliardi di euro

IL COMUNICATO DELLA BANCA POPOLARE DI VICENZA

Si è svolta l’Assemblea ordinaria degli azionisti della Banca Popolare di Vicenza, presieduta da Stefano Dolcetta, cui hanno partecipato fino ad un massimo di 3.289 azionisti (fisicamente e per delega), in rappresentanza dell’11% del capitale sociale.
 
In merito ai punti all’ordine del giorno, l’assemblea ha approvato:
 
1)     con l’89,44%, il Bilancio al 31 dicembre 2015:
- relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione;
- relazione del Collegio Sindacale e della Società di Revisione;
 
2)     con il 72,76%, le politiche di remunerazione ed incentivazione.
 
Il Presidente Dolcetta – a seguito di specifici interventi di alcuni soci – ha proposto all’assemblea dei soci, ai sensi dell’art. 2393, co. 2, cod. civ., di autorizzare l’azione di responsabilità nei confronti “di coloro che hanno ricoperto il ruolo di amministratore, direttore generale o sindaco in carica al momento in cui sono stati realizzati eventuali fatti illeciti riflessi nel bilancio al 31.12.2015”.
La proposta non è stata approvata dall’assemblea, avendo registrato il 38,06% di voti favorevoli, il 18,65% di voti contrari e il 43,29% di astenuti. 
 
Bilancio al 31 dicembre 2015
L’Assemblea ha approvato il Bilancio al 31 dicembre 2015, che chiude con un risultato netto a livello consolidato pari a -1.407 milioni di euro riconducibile, principalmente, agli interventi straordinari di ricognizione degli assetti patrimoniali del Gruppo che hanno portato ad effettuare rettifiche ed accantonamenti per oltre 2,3 miliardi di euro. In particolare sono state registrate: 
 
-       1.333 milioni di euro di rettifiche di valore su crediti verso clientela, dovute al recepimento dei risultati della ricognizione dei finanziamenti ritenuti “correlati” all’acquisto/sottoscrizione di azioni BPVi e all’evoluzione del credito anomalo che risente peraltro di un approccio maggiormente conservativo nei processi di classificazione del credito.

-       Tali rettifiche hanno consentito di innalzare le coperture delle esposizioni deteriorate, che passano dal 37,9% del 31/12/2014 al 42,4% del 31/12/2015 (+450 p.b.), con una copertura delle sofferenze inclusi gli stralci pari al 59,3% (+525 p.b) e delle inadempienze probabili pari al 25,8% (+622 p.b.).

-       171 milioni di euro di rettifiche di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita.

-       334 milioni di euro di rettifiche di valore su avviamenti e altre attività immateriali, relativi ad acquisizioni passate (gli avviamenti residui iscritti in bilancio ammontano a 6,2 milioni di euro).

-       513 milioni di euro di accantonamenti a fondo rischi e oneri, principalmente riferibili alla ricognizione effettuata sul patrimonio e ulteriori rischi legali.

L’operatività ordinaria del Gruppo evidenzia, invece, una leggera crescita dei ricavi “core” (margine di interesse e commissioni nette) rispetto al 2014 (+1,7% a/a); in dettaglio, il margine di interesse risulta sostanzialmente allineato all’anno precedente (-1,4% a/a), mentre le commissioni nette registrano un incremento (+7,0% a/a). I proventi operativi risultano complessivamente in leggera riduzione rispetto all’anno precedente (-2,3% a/a), principalmente per effetto della riduzione del contributo del risultato netto dei portafogli di proprietà (-12,7% a/a) e degli altri proventi netti (-68,6% a/a).

I costi operativi al netto di componenti straordinarie risultano sostanzialmente stabili (+0,6% a/a). Il dato effettivo evidenzia una crescita del 12,7% a/a, che risente dei contributi richiesti per la risoluzione delle crisi bancarie e la tutela dei depositanti, delle spese per consulenze professionali sostenute a fronte dell’attività di ricognizione dell’assetto patrimoniale e per l’operazione di trasformazione, quotazione e rafforzamento patrimoniale in corso, nonché degli oneri riferibili al personale per incentivi all’esodo e retention.

Con riferimento alle principali grandezze patrimoniali, la raccolta totale del Gruppo, costituita dalla somma della raccolta diretta e della raccolta indiretta ammonta al 31 dicembre 2015 a 36,5 miliardi di euro ed è in flessione del 19,4% rispetto ai 45,3 miliardi di euro del 31 dicembre 2014. Nel dettaglio, la raccolta diretta, al netto delle operazioni di pronti contro termine effettuate con controparti centrali, ammonta a 21,9 miliardi di euro, in flessione del 23,3% sulle consistenze di fine 2014. La riduzione della raccolta diretta va posta in relazione a fenomeni che hanno interessato la Banca in corrispondenza di eventi straordinari (perquisizione della Guardia di Finanza a fine settembre 2015) e il sistema bancario nel suo complesso (effetto mediatico Decreto Salva Banche a fine dicembre).

Nel corso delle prime settimane del 2016 si è assistito ad una normalizzazione del profilo di liquidità del Gruppo. L’indicatore LCR è superiore ai minimi regolamentari sia a gennaio che febbraio 2016.

La raccolta indiretta, al netto delle azioni BPVi in custodia ed amministrazione, si attesta a 14,6 miliardi di euro (-2,4% sul 2014), con il comparto della raccolta amministrata in flessione del 9,7%, mentre cresce del 6,7% il risparmio gestito e previdenziale.

Gli impieghi netti con la clientela ammontano al 31 dicembre 2015 a 25,2 miliardi di euro in flessione del 10,4% sulle consistenze del 31 dicembre 2014, risentendo in particolare sia delle riduzione delle operazioni di pronti contro termine sia delle importanti rettifiche di valore sui crediti verso la clientela effettuate dal Gruppo nell’esercizio. Gli impieghi lordi, escluse le operazioni di pronti contro termine con controparti centrali e i correlati margini di garanzia, ammontano a 28,8 miliardi di euro e sono in flessione del 3,7% su fine 2014.

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è pari al 6,65% (10,44% al 31/12/14) e il Total Capital Ratio è pari all’8,13% (11,55% al 31/12/2014). La riduzione rispetto al 2014 è dovuta principalmente alla perdita d’esercizio e al “filtro prudenziale” che è stato applicato, coerentemente alle richieste formulate da BCE.

Il CET 1 Ratio e il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2015 risultano superiori ai requisiti minimi di vigilanza previsti dall’art. 92 della CRR, ancorché si collochino su livelli inferiori ai valori target stabiliti dalla BCE nell’ambito dello SREP. In relazione al suddetto deficit, il C.d.A. ha già deliberato l’avvio di tutte le attività correlate alla trasformazione in S.p.A. (già approvata dall’Assemblea Straordinaria del 5 marzo u.s.), alla quotazione delle azioni presso il MTA gestito da Borsa Italiana e alla realizzazione di un aumento di capitale di 1,5 miliardi di euro. Includendo gli effetti del prospettato rafforzamento patrimoniale, il CET 1 Ratio si attesterebbe su un valore superiore al 12%, significativamente superiore al target SREP della BCE (10,25%), e il Total Capital Ratio oltre il 14%.

 
Evoluzione prevedibile della gestione
Il Gruppo BPVi nei prossimi mesi sarà impegnato sulla realizzazione del turnaround già avviato e che prevede, dopo il rinnovamento pressoché integrale del top management, la trasformazione della Banca in una società per azioni, l’aumento di capitale di 1,5 miliardi di euro e la quotazione in Borsa.
Sul fronte della gestione operativa il Gruppo BPVi nel 2016 sarà focalizzato sull’implementazione delle azioni, peraltro in buona parte già avviate, e sul conseguimento degli obiettivi economico patrimoniali e finanziari previsti nel nuovo Piano Industriale 2015-2020 e che prevedono, per l’esercizio 2016, il raggiungimento di ratio patrimoniali e indici di liquidità su valori ampiamente superiori ai target minimi regolamentari (CET 1 ratio atteso sopra il 12% a fronte di un requisito minimo regolamentare fissato dalla BCE al 10,25% e indice di liquidità LCR-Liquidity Coverage Ratio ampiamente superiore al minimo regolamentare del 70% per il 2016) anche grazie ai benefici rivenienti dal pianificato aumento di capitale.
La prima parte del 2016 sarà caratterizzata da un contenimento dei ricavi complessivi per effetto della ridotta contribuzione del risultato del portafoglio di proprietà e, in misura inferiore, per una compressione del margine di interesse e delle commissioni. I costi operativi sono attesi in linea con l’anno precedente. Il costo del credito è previsto in miglioramento a seguito dell’attività valutativa svolta nel 2015.
 
Politiche di remunerazione e incentivazione
L’assemblea, inoltre, ha approvato: (i) la relazione sulle politiche e prassi di remunerazione e incentivazione del Gruppo Banca Popolare di Vicenza (ii) i criteri e i limiti (in termini di annualità e ammontare massimo) per la determinazione del compenso da accordare in caso di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica, proposti con il documento delle politiche retributive del 2016 e descritti nella parte terza di tale documento.
La Relazione sulle politiche di remunerazione e incentivazione, redatta ai sensi delle disposizioni vigenti, è stata resa disponibile nel rispetto delle normative applicabili. 

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