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Pfas, incontro tra Rsu Miteni e Regione: «Vittime e carnefici: non si invertano i ruoli»

Nel comunicato dei rappresentanti dei lavoratori il bilancio sull'incontro con l'assessore Elena Donazzan

L'incontro di ieri, giovedì 8, in Regione con l'assessore al lavoro è stato interlocutorio.

Elena Donazzan si è resa disponibile a richiedere l'attivazione della procedura di cassa integrazione straordinaria, la cui autorizzazione spetta però al ministero del lavoro. L'assessore è inoltre favorevole all'avvio delle politiche attive di ricollocazione e previdenziali. Rimane ancora sul tappeto la questione di un eventuale svuotamento degli impianti, su cui è in corso da parte degli enti preposti la valutazione del relativo cronoprogramma presentato dall'azienda.

Rispetto a questo cronoprogramma c'è da capire in che modo e da chi saranno effettuate le verifiche sulle condizioni di sicurezza, salute, igiene dei luoghi di lavoro da noi richieste (abbiamo indicato che a compierle siano incaricati gli specialisti del Noe di Treviso, dello Spisal di Venezia e dei VVF-CTR di Padova): verifiche in cui vogliamo essere coinvolti. Questi controlli sono necessari anche per accertare le responsabilità di questo stato di cose, considerate le possibili correlazioni che ci potrebbero essere con le condizioni della nostra salute. C'è da appurare chi possa fornire la garanzia del pagamento dei salari, visto il decreto di fallimento dell'azienda emanato stamattina.

Da risolvere c'è anche la questione delle guarantigie per una effettiva assistenza sanitaria dei lavoratori contaminati dai pfas. Questi sono tutti temi intrecciati tra loro che richiedono una soluzione complessiva. Abbiamo infine ricordato all'assessore che le risorse economiche per far fronte a questa colossale emergenza vanno pretese dalla multinazionale Icig, capofila di Miteni, come la regione si era correttamente impegnata a fare il 26 aprile 2017 - un anno e mezzo fa - durante il primo ed unico incontro di attivazione a Venezia del tavolo di crisi sulla Miteni. Le istituzioni devono immediatamente rivolgersi ad Icig, socio unico dell'azienda, affinché provveda finanziariamente ad ogni onere, in primis alla bonifica del sito e al risanamento del territorio e di quanto contaminato, risarcendo cittadini e lavoratori.

Per far questo l'ordinamento dello Stato aveva ed ha a disposizione ogni più opportuno strumento. Se così non sarà toccherà alle istituzioni, cioè alla collettività, farsene carico, e questo sarebbe l'ennesimo fallimento di uno Stato che non sa difendere se stesso né i suoi cittadini.

Apprendiamo dalla stampa che l'ex amministratore delegato avrebbe affermato che l'azienda sarebbe occupata e che i lavoratori non risponderebbero agli ordini: falso. Invero proprio la mobilitazione in atto fa sì che oggi siano garantite le condizioni di sicurezza. Siamo in attesa che intervengano i sopralluoghi degli enti di controllo, da noi richiesti sia al prefetto che ieri in regione. Abbiamo pronta una dettagliata lista tecnica sulle tante parti da controllare: auspichiamo che questo avvenga quanto prima. Quanto poi alla contaminazione da Genx e C6O4, facciamo presente che queste sostanze sono state rilevate, anche in concentrazioni non trascurabili, nel sangue dei lavoratori, tra cui quelli a bassa anzianità aziendale.

I lavoratori di questa azienda, malgrado lo stato di grande incertezza sul loro futuro, stanno garantendo con grande senso di responsabilità la sicurezza delle strutture. Non sopporteranno però ulteriori provocazioni, né di essere in qualche modo tirati in ballo e strumentalizzati rispetto ad una situazione portata a queste estreme conseguenze da persone spregiudicate ed irresponsabili, a cui però è stato permesso di farlo. Ci si chieda chi aveva il sacrosanto dovere di intervenire per tempo e non lo ha fatto.

In questa abominevole vicenda ci sono carnefici e vittime: si stia bene attenti a non invertire vigliaccamente i ruoli. A seguito della dichiarazione di fallimento la Rsu procederà nei prossimi giorni alla consultazione dei lavoratori. Sarà poi inoltrata una richiesta d’incontro con il curatore fallimentare nominato dal tribunale, dottor Domenico De Rosa.

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