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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rinnovato il patto per il lavoro: "Ora bisogna proseguire"

In due anni 1.615 persone hanno beneficiato di un intervento e il 40% di chi ha svolto un tirocinio in azienda ha ottenuto un contratto di lavoro. 17 i partner al tavolo

Il Patto Sociale per il Lavoro Vicentino deve continuare. Lo sostengono a gran voce i 17 partner che due anni fa lo vollero e che stamattina, riuniti nella sede della Provincia di Vicenza ente capofila, hanno analizzato i risultati finora raggiunti.

Sono bastati due numeri a convincere le 4 Conferenze dei Sindaci, le 4 Ulss del vicentino, 3 organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil), 5 associazioni di categoria (Confindustria, Artigiani, Apindustria, Ascom, Cna) e la Provincia a sottoscrivere la proroga dell’Accordo di Cooperazione che aveva dato vita al Patto: in due anni 1.615 persone hanno beneficiato di un intervento e il 40% di chi ha svolto un tirocinio in azienda ha ottenuto un contratto di lavoro. Numeri importanti in un periodo nero per l’occupazione che non ha risparmiato neppure Vicenza, passata da un fisiologico 2,2% di disoccupazione nel 2011 al 7% del 2012.

“Il Patto del Lavoro Vicentino è un unicum in Italia –ha esordito il Commissario della Provincia Attilio Schneck- abbiamo saputo fare sistema, mettere in rete le nostre conoscenze e le nostre competenze e provare così a contrastare la crisi. Certo il Patto può essere modificato e perfezionato, ma è indispensabile andare avanti perché questa è la strada giusta.” Un pensiero condiviso da sindacati, Comuni, associazioni di categoria e Ulss, tutti rappresentati questa mattina a rafforzare la firma già apposta alla proroga di Accordo. Era stata d’altra parte proprio questa “unicità” ad avere convinto la Fondazione Cariverona a finanziare il Patto con 3,9 milioni di euro, a cui si sono aggiunti i contributi dei partner per un totale di circa 5milioni di euro. Due le azioni perseguite con questi fondi: una di sostegno al reddito per situazioni di emergenza, portata avanti dai Comuni, che ha dato risposta a 815 persone con un totale di 1.079 interventi; l’altra di inserimenti lavorativi in azienda, con un totale di 800 tirocini avviati.

Sono questi i numeri che il Patto presenterà alla Fondazione Cariverona e grazie ai quali si augura di ottenere un nuovo finanziamento.
 “I dettagli sono da definire – ha precisato il coordinatore del Patto oltre che referente delle Conferenze dei Sindaci Alberto Toldo- anche se siamo tutti concordi nel rafforzare l’azione 2, quella che concretamente crea nuovi posti di lavoro. Chiediamo in tal senso la collaborazione dei Comuni e delle associazioni di categoria, perché siano sempre meno gli interventi assistenziali e aumentino invece i rapporti lavorativi. Per ora stiamo ultimando il progetto già finanziato, ma nei prossimi giorni verrà elaborato il nuovo che presenteremo quanto prima alla Fondazione Cariverona, in modo da attivare il nuovo progetto in continuazione al precedente, nel rispetto delle tante persone che attendono risposte concrete."

I numeri del Patto del Lavoro

  • L’azione 1 di sostegno al reddito ha carattere emergenziale, prevede interventi di assistenza al reddito di soggetti svantaggiati attraverso lavori di pubblica utilità. Hanno aderito 112 Comuni vicentini (il 92,5%). I beneficiari sono stati 815, per la maggior parte italiani (73%) dai 30 ai 50 anni (56%). Alta anche la percentuale degli ultra 50enni, pari al 33%. Con un totale di circa 1,8milioni di euro sono stati attivati 1.079 interventi, la metà dei quali nell’ambito delle manutenzioni e pulizia (575), ma anche attività di ufficio (214) oltre che, in misura minore, assistenza alle persone, supporto mensa e servizi ecologici. Gli strumenti grazie ai quali sono stati attivati gli interventi sono i voucher (543) e le borse di tirocinio (471).
  • L’azione 2 prevede un tirocinio in azienda con formazione interna assistita, con un rimborso mensile di 450 euro a carico del Patto. Hanno aderito 631 aziende del territorio. Ne hanno beneficiato finora (i fondi non sono ancora esauriti) 800 persone, 58% femmine, 42% maschi. Oltre la metà, il 58%, ha meno di 30 anni, a conferma che si tratta di uno strumento che promuove l’occupazione a lungo termine e quindi interessa soprattutto i giovani. Le aziende che “ospitano” i tirocinanti operano perlopiù nel settore del commercio, del turismo e dei servizi (498), ma non mancano l’industria (151) e l’artigianato (113). Attualmente 213 tirocini sono in corso, 587 sono conclusi. Di questi ultimi, il 40% si è trasformato in un rapporto di lavoro.

    Nel corso del biennio (2011-2012) il progetto si era fissato il traguardo dei mille interventi nei Comuni a sostegno di soggetti svantaggiati e 500 inserimenti lavorativi in azienda. Gli obiettivi sono stati ampiamente raggiunti e superati: gli interventi a sostegno del reddito sono stati 1.079 e gli inserimenti in azienda 800. In aggiunta, 234 persone hanno sottoscritto un rapporto di lavoro.
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