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Sanità: al San Bortolo mancano 121 fra medici e infermieri

Venerdì la protesta di Cgil Cisl e Uil, con un presidio all'ingresso dell'ospedale. Sotto accusa il blocco del turn over: da gennaio 121 dipendenti, pensionati o trasferiti, non sono stati rimpiazzati

Mancanza cronica di personale, a rischio gli standard sanitari del San Bortolo. Cgil Cisl e Uil denunciano: «Da gennaio 2011 sono 121 le unità non rimpiazzate dal turn ove. Se queste carenze non saranno presto coperte si rischia di compromettere la qualità dei servizi offerti ai cittadini».
Venerdì 15 luglio dalle 11 alle 15 terranno un presidio di fronte all'ingresso dell'ospedale San Bortolo di Vicenza.

Per lunedì il segretario regionale alla sanità Domenico Mantoan ha convocato i sindacati a Montecchio Precalcino per un faccia a faccia, e ha annunciato la disponibilità al reclutamento di alcuni radiologi. «Non bastano gli annunci, ci aspettiamo fatti - replica Claudio Scambi della Uil - Vicenza è una Ulss di importanza provinciale e per questo è la prima a pagare i tagli ai bilanci statali e regionali. Tagli a cui ora si aggiungerà la manovra finanziaria che prevede anche la reintroduzione dei ticket».

Il quadro preoccupante parla di 121 posti di lavoro rimasti vacanti, a causa di pensionamenti, mobilità, trasferimenti. Dal 1 gennaio 2011 mancano 24 dirigenti medici, 17 dirigenti sanitari, 48 infermieri, 14 tecnici sanitari, 11 operatori socio sanitari, 1 operatore tecnico e 6 amministrativi. «La Regione ha ritirato una delibera del 2009 - dice Renato Riva della Cisl - che autorizzava l'assunzione di 42 nuove persone. Si taglia nell'ospedale ma non si investe nei servizi territoriali, così si mette a repentaglio la salute dei pazienti». Gino Ferraresso della Cgil avverte: «L'Ulss 6 può essere un terreno di sperimentazione per tutti il Veneto, con una forte penalizzazione dell'ospedale. Oggi abbiamo 3,6 posti letto ogni mille abitanti, al di sotto dei 4 previsti dal Piano sanitario nazionale».

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