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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Allarme "lingua blu" nel Vicentino: vaccini per 100mila pecore

È la febbre catarrale maligna che colpisce capi bovini e ovicaprini con esiti letali per questi ultimi. 20 i casi di animali infetti rilevati nelle province di Belluno e Treviso (le prime ad essere colpite) e 2 nella provincia di Vicenza

In vista della transumanza i servizi Veterinari e di sicurezza alimentare della regione Veneto stanno intensificando i controlli per prevenire la diffusione della "Blue tongue", la febbre catarrale maligna che colpisce capi bovini e ovicaprini con esiti letali per questi ultimi. Il piano di monitoraggio straordinario, avviato ad agosto negli alpeggi del Bellunese, in questi giorni è stato esteso agli alpeggi vicentini per escludere la circolazione del virus nelle mandrie che si apprestano a rientrare in pianura.

Sono, infatti, questi i giorni della "demonticazione", che fa mobilitare centinaia di bovini dai pascoli di montagna alle stalle di pianura. Sinora in Veneto – secondo quanto rilevato dalla rete di sorveglianza epidemiologica dei Servizi veterinari regionali – si sono registrati 20 casi di animali infetti nelle province di Belluno e Treviso (le prime ad essere colpite) e 2 nella provincia di Vicenza.

Dopo i primi provvedimenti di "restrizione" che hanno circoscritto le aree interessate dai focolai, impedendo qualunque movimentazione degli animali, la Regione Veneto, ha predisposto, e inviato al ministero della Salute, il piano di vaccinazioni obbligatorie per gli ovicaprini (100mila capi tra Vicenza, Treviso e Belluno) con spesa a carico del bilancio regionale.

Le vaccinazioni per i bovini che devono spostarsi dalle ‘zone di restrizione’ sono, invece, a carico del proprietario. In attesa dell’approvazione ministeriale del piano vaccinale, i veterinari della regione hanno provveduto a vaccinare pecore e capre nel Bellunese, là dove si sono verificati il maggior numero di focolai e di capi contagiati, al fine di garantire il benessere animale e la sopravvivenza delle greggi.

“La regione Veneto sta affrontando il problema con tempismo attraverso i propri servizi  sanitari e veterinari, in sinergia con l’Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie e con la collaborazione delle organizzazioni professionali degli allevatori – informa l’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Pan – con l’obiettivo di preservare il patrimonio zootecnico da eventuali contagi e di garantire la salute dei consumatori. Proseguono, quindi, i controlli clinici settimanali negli allevamenti, i prelievi di sangue e di siero a campione e i controlli sul latte, oltre al posizionamento di trappole entomologiche nelle aree a maggior rischio di diffusione per monitorare la circolazione virale. Controlli che ora vengono intensificati nei giorni della transumanza di fine settembre”.

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