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Economia

Fondazione Roi, presentato bilancio e statuto: si valuta l'azione contro Zonin

Ilvo Diamanti lascia il posto di presidente dopo aver traghettato la Fondazione fuori, almeno a livello di immagine, dalla vicenda della Banca Popolare di Vicenza con quei 29 milioni di euro sfumati con l'acquisto delle azioni

Roi, tempo di bilancio. Quello presentato ieri nella sede della Fondazione dal presidente Ilvo Diamanti e dal vice Andrea Valmarana ha dentro un'eredità pesante, quella di Gianni Zonin.

Il nome dell'ex presidente non viene mai fatto da Diamanti e Valmarana mentre snocciolano i numeri del rendiconto e del nuovo statuto con i quali saluteranno la sede e le poltrone di contra' San Marco. "In questo anno ho traghettato la Fondazione e ho avuto il modo di conoscere un'altra Vicenza sono soddisfatto di averla ricondotta al suo scopo originale, la cultura, allontanandola dalle vicende che l'hanno purtroppo resa famosa". 

Le vicende sono appunto quelle legate alla presidenza Zonin, rimasto in carica dal 2009 al 2016. La Fondazione ha un patrimonio netto di 70 milioni di euro e nel bilancio ci sono 24 milioni segnati come "voragine": sono quelli andati in fumo dopo l'acquisto delle azioni delle BPVi poi azzerate dopo il crac. In realtà erano 29 i milioni, ma 5 sono stati presi dall'utile dell'ultimo anno, 5,3 milioni ricavati dalla transazione delle stesse azioni (4 milioni) dalla cessione delle obbligazioni e dall'incasso delle plusvalenze (1 milione) e dalle rendite dei 24 immobili in affitto (5 sono sfitti). "Abbiamo recuperato 5 milioni, ma temo che il resto non sarà più recuperabile", ha sottolineato Valmarana.
La questione Zonin non è però finita. E un azione di responsabilità nei confronti dell'ex presidente sarà probabilmente l'ultimo atto della guida Diamanti. "Parlo personalmente, per quanto mi riguarda vorrei andare fino in fondo", ha spiegato. 

La Fondazione sta aspettando il parere di uno studio legale milanese, Gitti & Partners, per vedere se sussistono i presupposti per procedere. Se ci fossero, l'ultima parola sarà comunque quella della Regione. La stessa Regione dovrà anche dare l'ok a bilancio e statuto appena presentato e già approvato dal Cda della Roi. La data prevista è il 26 luglio, poi si insedierà il nuovo Consiglio che il nuovo statuto - dopo la scomparsa della BPVi, prevede sia composto da  cinque consiglieri, tre dei quali indicati dal Fai, dalla diocesi e dall'Accademia Olimpica. Saranno loro a nominare il quarto consigliere di fiducia mentre il quinto sarà di diritto il direttore dei musei civici di Vicenza o - nel caso non fosse nominato dal Comune - il responsabile di palazzo Chiericati. 

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