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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Emergenza abitativa, oggi delibera in consiglio: "Scatola vuota"

"Meglio mandare a casa Giuliari e sostituirlo con i quadri di San Rocco: sarebbe una operazione verità - sostiene il segretario del Sunia Fulvio Rebesani - La commissione per l'emergenza è una scatola vuota"

Oggi giovedì  15 novembre la delibera sarà votata dal consiglio comunale e, nel caso di approvazione, "Giuliari e Variati faranno proclami trionfanti, anche perché il primo avrà la presidenza della Commissione per l'emergenza abitativa: uno scatolone vuoto".

Sono le dichiarazioni di Fulvio Rebesani, segretario provinciale del Sindacato inquilini a proposito delle azioni dell'amministrazione sull'emergenza casa. "Dopo due anni di proposte e manifestazioni in strada ed in consiglio comunale, il SUNIA ed il Movimento degli Sfrattati hanno ottenuto che, come prevede la legge regionale 10/96, il 15% delle case ATER e AMCPS in assegnazione venga destinato alle famiglie sfrattate togliendole da  una scomoda vita di albergo a 2700 euro al mese per famiglia a carico del comune: circa centomila euro dallo scorso anno. E le case c'erano anche allora ..."

"Ma i burocrati dell'assessorato agli interventi sociali ed abitativi si erano sempre opposti perché per una parte di essi gli sfrattati sono una “rottura di scatole” del loro quieto tran-tran quotidiano. Ad un certo punto l'assessore Giuliari si era “svegliato” ed aveva tirato fuori dal cilindro un regolamento per l'emergenza abitativa nel quale, dopo due anni di pressioni del Sunia e del Movimento sfrattati, era prevista la collocazione delle famiglie sfrattate nel 15% delle case pubbliche, (come sopra) - prosegue Rebesani - Era prevista una nuova entità: la Commissione per l'Emergenza Abitativa (CEA) composta in prevalenza da persone estranee al blocco amministrativo assessorile. Non è una cosa nuova perché l'assegnazione delle case pubbliche può avvenire a cura di una commissione composta in prevalenza di estranei alle ATER (diversa dalla CEA) : molti comuni vicentini vi ricorrono per la attribuzione delle abitazioni pubbliche del loro territorio".

Il segretario del Sunia entra nel dettaglio "Nel testo originario la CEA aveva anche il compito di esaminare le domande delle famiglie sfrattate e la compilazione della graduatoria per ottenere una casa pubblica : in certi casi per soli due anni. La CEA ed i suoi poteri era una cosa buona perché schiodava questa importante e delicata attività dagli uffici comunali di San Rocco dimostratisi -non tutti- in questi anni troppo interessati a coltivare il loro orticello non sempre consapevoli del rivolgimento in atto fuori dai loro quieti uffici e da un lavoro garantito a vita: una impennata di disoccupati, cassintegrati, sfrattati preme per una soluzione del problema-casa. Giusto dunque togliere questo delicato problema ad uffici in genere così operanti. Sembra logico ma non in Italia, non nella Vicenza dell'amministrazione Variati. Buona parte del personale, di vario grado, fa un blocco corporativo; non vogliono quella CEA, che forse avrebbe messo a nudo certe loro pigrizie: niente aria nuova!"

!E Giuliari, il co-autore di quella proposta di delibera con quella Commissione? -conclude Rebesani -  Da buon YES MAN si inchina ai suoi impiegati e cambia la delibera. La CEA si limiterà ad esprimere pareri e valutazioni ma non deciderà nulla: un ennesimo ente inutile! Oggi giovedì 15 novembre la delibera sarà votata dal consiglio comunale e, nel caso di approvazione, Giuliari e Variati faranno proclami trionfanti, anche perché il primo avrà la presidenza della CEA: uno scatolone vuoto. Meglio mandare a casa Giuliari e sostituirlo con i quadri di San Rocco: sarebbe una operazione verità".

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