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Economia Lonigo

Crisi Brendolan Prosciutti, il magazzino a San Daniele, i cassaintegrati: "Fateci fare la cooperativa"

I lavoratori della ditta e Vicenza e i soci di Coop I Ham Italy hanno inviato una lettera alla Regione Veneto, ai Consiglieri regionali, ai Parlamentari veneti ed ai sindaci di Lonigo e Sarego

Il tribunale di Vicenza ha dato il via libera all'offerta di acquisto del Consorzio del prosciutto di San Daniele e della Finanziaria regionale Friulia per il ritiro dell’intero magazzino prosciutti della società Brendolan in liquidazione e in concordato preventivo. Il valore dell’operazione, al solo prezzo d’acquisto del magazzino, è di 14 milioni di euro per oltre 200mila prosciutti.

Tra i lavoratori cassaintegrati c'è sconcerto, espresso in una lettera inviata alla Regione Veneto, al Presidente Zaia, assessore Donazzan e Coppola, ai Consiglieri regionali, ai Parlamentari veneti ed ai sindaci di Lonigo e Sarego. "La proposta avanzata dalla cooperativa I HAM ITALY, costituitasi tra i dipendenti cassaintegrati della Brendolan per acquisire l’azienda (marchio, attrezzature e magazzino) e mantenere l’attività produttiva, non è stata ancora considerata - scrivono - Mentre la decisione del tribunale di Vicenza di fatto spogliato la Brendolan del suo bene di maggior valore economico, il magazzino prosciutti, senza imporre al beneficiario un qualsiasi impegno rispetto al proseguimento dell’attività produttiva, alla salvaguardia del marchio e alla tutela, anche minima, dell’occupazione. In pratica si è permesso lo scippo di una prestigiosa attività dell’agroalimentare vicentino e veneto".

E proseguono: "Che a farlo sia stato un consorzio di produttori concorrenti può essere comprensibile ma che il tutto sia avvenuto con il sostegno di una finanziaria pubblica (la Friulia) non ci sembra accettabile in alcun modo, tanto più se le finalità dell’operazione, come temiamo, sia semplicemente quella di cancellare Brendolan dividendone le spoglie. Nonostante tutto il progetto presentato dalla cooperativa I HAM ITALY rimane, a nostro avviso, ancora valido - concludono -  E’ necessario però che le istituzioni venete ed in particolare quelle che possono influire sulla finanza pubblica e privata si facciano finalmente vive e diano il loro sostegno concreto a questa nuova impresa. Lo chiediamo a chi dichiara il suo attaccamento alla capacità veneta di fare impresa, a chi ha approvato la legge nr 9 del 21 febbraio 2014 “Destinazione Italia (che sostiene ed incentiva le iniziative di workers buyout), a chi sbandiera la difesa del made in Veneto e, infine, a chi ha a cuore il lavoro ed i lavoratori. Attendiamo una risposta, anche dall’imprenditoria veneta".

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