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Crédit Agricole FriulAdria e Rotary Club di Vicenza accolgono l’appello della Fondazione San Bortolo per sviluppare il reparto di Ematologia dell’Ospedale

Una speranza in più per i pazienti affetti da due forme di linfoma e leucemia particolarmente aggressive, grazie ad un farmaco creato modificando geneticamente i linfociti prelevati dai pazienti.

Il sostegno finanziario di un pool di sponsor pubblici e privati, con il coordinamento e il concorso della Fondazione San Bortolo, ha permesso al reparto di Ematologia dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza di potenziare il proprio laboratorio CAR-T, uno dei quattro in Italia autorizzati alla sperimentazione.

Lo sviluppo delle cellule CAR-T (recettori chimerici per l'antigene) ha aperto scenari nuovi per il trattamento delle malattie del sangue, rappresentando per la medicina una rivoluzione a detta di molti paragonabile a quella dell’introduzione delle penicilline. Queste terapie cellulari in grado di riconoscere e distruggere selettivamente unicamente le cellule tumorali, stanno rappresentando il futuro della terapia.

L’ultimo sforzo verso la concretizzazione del progetto è avvenuto con il coinvolgimento, sempre ad opera della Fondazione, del Club Rotary di Vicenza e di Crédit Agricole FriulAdria, banca sempre più attiva in territorio vicentino. L’ingresso nel pool dei sostenitori di queste due realtà ha consentito di raggiungere il budget di spesa per l’acquisto di altre strumentazioni tecniche che permetteranno al reparto di Ematologia di proseguire i progetti di ricerca avviati nel campo delle terapie cellulari avanzate.

L’ospedale San Bortolo è il primo centro in tutto il Nord Est a rendere disponibile questa metodica. Nei giorni scorsi è stato dimesso il primo paziente trattato con successo con questa terapia e altri 50 sono i pazienti in attesa.

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