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Famiglie in difficoltà: quando Comune e Caritas aiutano a pagare l'affitto

L'iniziativa consiste nel dimezzamento o nella riduzione del canone di locazione grazie all'aiuto offerto per 12 mesi, fino ad un massimo di 250 euro al mese, dal Comune competente e dalla Caritas Diocesana Vicentina. A beneficiarne sia italiani che stranieri

Dimezzamento o riduzione del canone di locazione: è l’iniziativa e l’aiuto concreto di cui si fanno carico la Caritas Diocesana Vicentina e i Comuni che momentaneamente hanno già aderito ovvero Vicenza, Arcugnano, Bassano del Grappa, Lonigo, Montecchio Maggiore, Schio e Valdagno.

A VICENZA MOLTI SFRATTI. Secondo dati diffusi dal Ministero dell’Interno, il Tribunale di Vicenza nel 2012 ha emesso 1.072 provvedimenti di sfratto di cui 1.009 (94%) per morosità e 63 per finita locazione. Sempre presso il Tribunale di Vicenza nel 2012 sono state presentate agli Ufficiali Giudiziari 1.506 richieste di esecuzione, con un incremento del 94,32% rispetto al 2011. Gli sfratti eseguiti sono stati 335 con un aumento del 15,52% rispetto al 2011. Una situazione che colpisce un po’ tutti coloro che sono in difficoltà economiche e, grazie all’accordo per l’affitto sociale, stipulato anche con la Prefettura, si potranno ridurre i disagi non solo per chi deve pagare l’affitto ma anche per chi ha deciso di mettere in affitto lo stesso immobile.

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COS'E'. Nel concreto, l’accordo interviene nei soli casi di morosità incolpevole: in presenza dei requisiti, i firmatari si impegnano infatti a sostenere inquilini e proprietari promuovendo l’affitto sociale, che prevede il dimezzamento o almeno una riduzione significativa del canone di locazione pattuito in sede contrattuale, il cui peso economico verrà sostenuto per 12 mesi, fino ad un massimo di 250 euro al mese, dal Comune competente e dalla Caritas Diocesana Vicentina, l’eventuale rimanente dallo stesso inquilino che dovrà farsi carico comunque delle spese condominiali e delle utenze.

FONDI E DESTINATARI. Allo scopo, la Caritas Vicentina ha messo a disposizione 40 mila euro, che diventeranno 100 mila nel momento in cui aderiranno anche gli altri comuni della Diocesi. I destinatari sono cittadini (italiani o stranieri) regolarmente residenti nel Comune, con un contratto di locazione registrato e intestato ad uno dei componenti della famiglia, che non hanno ancora subito l’avvio del procedimento di sfratto o che possono documentare la disponibilità della sospensione dello stesso da parte del locatore. Fra le categorie escluse, le persone assegnatarie di alloggi ERP, chi è stato sottoposto a sfratto per morosità in precedenti contratti di locazione e chi risulta proprietario di altre abitazioni.

SERVIZI SOCIALI. Saranno i servizi sociali del Comune di residenza a valutare le priorità, attraverso il regolamento condiviso da tutti i comuni e tenendo conto, fra l’altro, dei figli minori conviventi e della presenza di persone con disagio psico-fisico certificato. La domanda va presentata ai servizi sociali del comune di residenza e deve contenere anche l’impegno del proprietario a ridurre l’importo del canone di locazione in atto e quello dell’inquilino a versare l’eventuale quota di canone non coperta dal contributo, le spese condominiali e le utenze. Compito dei Comuni, oltre a promuovere questo strumento, è verificare i requisiti di ammissibilità delle domande ed effettuare controlli sulla veridicità delle documentazioni acquisite. Dopo sei mesi, verificano inoltre se perdura la presenza dei requisiti di assegnazione del contributo.

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