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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Grisignano di Zocco

Adl Cobas: "Cittadinanza negata ai lavoratori in lotta"

"Alla base del diniego c'è l'aver partecipato in maniera attiva alla vertenza - spiegano i referenti sindacali - Si tratta quindi di un'inaccettabile vendetta politica nei confronti di chi ha lottato per i propri diritti"

Lavoratore pakistano, impiegato nel magazzino Prix di Grisignano di Zocco, si è visto negare la concessione della cittadinanza italiana. A denunciare il fatto sono i referenti dell'Adl Cobas.

"Il 18 gennaio scorso - spiegano i sindacalisti - il Prix aveva disdetto senza preavviso l'appalto con la Cooperativa Leone e 70 lavoratori e lavoratrici si trovarono improvvisamente senza lavoro. Da quel giorno partì una lotta determinata che portò, dopo due mesi di iniziative davanti ai cancelli del magazzino, alla firma di un accordo il 14 marzo che prevedeva la riassunzione di una parte del gruppo e l'erogazione di un incentivo all'esodo per quei lavoratori che avessero accettato volontariamente questa proposta".

"Il diniego alla concessione della cittadinanza - continuano i referenti Adl Cobas - è basato sul fatto che il lavoratore risulta indagato per il blocco dei cancelli del magazzino del Prix nella giornata del 5 febbraio scorso, quando la polizia caricò con l'uso dei lacrimogeni i lavoratori e le lavoratrici in lotta".

"Alla base del diniego, quindi c'è l'aver partecipato in maniera attiva a questa vertenza - concludono i sidacalisti - ossia aver lottato per riottenere il posto di lavoro e non aver accettato il ricatto imposto dal sistema truffa del cambio d'appalto tra cooperative. Sempre nella lettera di diniego è esplicitamente scritto che la prefettura e la questura di Vicenza hanno espresso parere negativo alla concessione della cittadinanza. Si tratta quindi di un'inaccettabile vendetta politica nei confronti di chi ha lottato per i propri diritti. Ci sorprende poi che questo pronunciamento arrivi dalle istituzioni locali, che hanno seguito passo dopo passo la vicenda".

A tal proposito, giovedì, i referenti Adl Cobas avranno un incontro in Prefettura, allre 16, dove ribadiranno che: "Non può essere negata la cittadinanza a chi in questi anni si è spaccato la schiena ed ha alzato la testa di fronte a un sopruso".
 

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