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"Giustizia negata ai lavoratori vicentini": cause fissate oltre il 2014

In occasione dell'inaugurazione del nuovo Tribunale di Vicenza le segreterie confederali di Cgil Cisl Uil Vicenza hanno inviato una nota alle autotità per denunciare la carenza di organcio

Le segreterie confederali di Cgil Cisl Uil Vicenza in occasione dell’inaugurazione del nuovo Tribunale di Vicenza hanno inviato una nota al Sindaco di Vicenza, al Presidente della Corte d’appello di Venezia, al Presidente del Tribunale di Vicenza, al Procuratore della Repubblica e al Consiglio Superiore della Magistratura, per rappresentare la preoccupazione a seguito della pesante situazione in cui da tempo si trova la Sezione Lavoro del Tribunale di Vicenza, per la carenza di organico che porta le cause di lavoro e previdenziali a costanti rinvii (si registrano udienze fissate nel 2014 e oltre), determinando nei fatti una situazione di negazione della giustizia per centinaia di lavoratrici e lavoratori.

Attualmente la sezione è gestita da 2 Giudici che si trovano con un carico di lavoro enorme: sono oltre 2.600 i contenziosi aperti, numero di gran lunga superiore alla media dei Tribunali italiani. Va sottolineato che Vicenza è la terza provincia del Veneto per numero di lavoratori addetti alle imprese e che l’organico dei Giudici del lavoro a Venezia è di 5, Verona 4, Padova 4, Treviso 3.

"C’è da chiedersi quale sia la programmazione e le misure adottate dal Ministero competente affinché la giustizia sia equamente ed efficacemente esercitata, in tutti i territori dello Stato - scrivono i sindacati - Si ritiene pericoloso il diffondersi, anche per questa via, di un clima di sfiducia nelle Istituzioni, in particolare nella giustizia, che cresce nella misura in cui il cittadino/lavoratore non riesce ad ottenere soddisfazione dei propri diritti in tempi ragionevoli".

"Questo stato delle cose mette in discussione il principio Costituzionale del giusto processo e la sua ragionevole durata previsti dall’art. 111, e uno dei fondamenti della legge che regola il processo del lavoro, la n.533/73 che prevede, per tale materia, un rito speciale al fine di garantire una maggiore celerità nella sua definizione - proseguono - Tutto ciò rischia di penalizzare le lavoratrici e i lavoratori, che già stanno pagando sulla loro pelle il peso della crisi economica, e rischia di premiare e incentivare le imprese che agiscono fuori dal perimetro della regolarità e della legalità, garantendo tempi molto lunghi già per arrivare a definire il primo grado di giudizio. Anche il sistema delle imprese, del resto, viene penalizzato da questa situazione: l'incertezza sull'esito di una vertenza e i suoi tempi lunghi aumentano l'incertezza e il rischio imprenditoriale, aumentando, in caso di soccombenza, a dismisura gli oneri economici da sostenere".

Pertanto CGIL CISL UIL Vicentine chiedono interventi tempestivi ed efficaci al fine di garantire anche a Vicenza quanto previsto dalla Legge sul processo del lavoro, ripristinando in tempi rapidi un congruo numero di Giudici del lavoro specializzati in materia.

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