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Case sfitte agli sfrattati, Sunia: "Il Comune si sveglia dopo 2 anni"

Fulvio Rebesani, segretario generale del SUNIA, è polemico: "E' dal dicembre 2010 che chiediamo al Comune di reperire alloggi per gli sfrattati grazie legge regionale sull'edilizia pubblica ma nessuna risposta"

"Finalmente, dopo due anni di incontri, lettere e messaggi, l’assessore alla casa del Comune di Vicenza fa propria la proposta del SUNIA vicentino: destinare il 15% degli alloggi pubblici liberi agli sfrattati".

Lo afferma Fulvio Rebesani, segretario generale della federazione vicentina del Sindacato inquilini SUNIA, che aggiunge: "Fin dal dicembre 2010 (e lo confermano numerosi documenti e lettere nelle mani nostre, del sindaco e dell’assessore), il Sunia ha chiesto che il Comune di Vicenza reperisse alloggi per gli sfrattati attraverso l'applicazione della legge regionale sull'edilizia pubblica (L.R. 10/96) secondo la quale il 15 per cento degli alloggi Ater e Amcps liberi può essere impiegato per questo nobile scopo".

Il segretario del sindacato inquilini di Contrà Santa Corona rivela alcuni retroscena: "Giovanni Giuliari ha fatto finta di non sapere che da due anni il Sunia e gli sfrattati hanno tenuto, in varie parti della città, tavoli informativi sulla grave condizione degli sfratti per morosità a Vicenza; più volte siamo andati in consiglio comunale con cartelli di protesta e di richiesta; abbiamo tenuto numerose conferenze stampa con chi ha perso la casa. Tutto ciò chiedendo sempre che le abitazioni, comprese nel 15 per cento degli alloggi ERP, ospitassero gli sfrattati". I DATI UFFICIALI SFRATTI 2011

"Giuliari ed i dirigenti-funzionari dell'assessorato di S. Rocco ", racconta Rebesani, "hanno sempre negato l'applicazione di quella legge, preferendo collocare gli sfrattati in albergo: 2700 euro al mese per famiglia. Poco meno di 100 mila euro a carico della collettività. Solo ora, a distanza di due anni, Giuliari scopre quella norma, che evidentemente è conveniente!"

Non mancano le domande da parte del sindacalista all'amministratore comunale: "Va bene che l'assessore parli dei 7000 alloggi sfitti a Vicenza, ma perché non dice nulla delle circa 130 abitazioni ERP (edilizia residenziale pubblica) di proprietà comunale sfitte? Una parte di esse necessita di riparazioni. E allora perché, caro assessore, non ci dice quando questi interventi, che riguardano il patrimonio comunale di tutti, saranno completati? Che ne è dei venti milioni guadagnati dal Comune di Vicenza per la vendita delle azioni dell’autostrada Serenissima?". E mette le mani avanti Rebesani: "Non dite che non avete soldi, né tirate in ballo che questi vanno spesi in conto capitale!"

Secondo il segretario del SUNIA Fuvio Rebesani l'assessore Giuliari sbandiera un regolamento sull'emergenza abitativa che non è solo suo: "ci sono le mani di tanti". Il regolamento illustrato dall'assessore  prevede una Commissione Emergenza Abitativa (CEA), composta da persone prevalentemente estranee al Comune, alla quale sono assegnati solo compiti consultivi e di parere su chi chiede un alloggio in emergenza (poco sopra lo zero). Il resto, come la graduatoria dei richiedenti e le assegnazioni delle case, ovvero tutte le decisioni, è riservato ai funzionari dell'assessorato alla casa che, solo di fronte alle proteste pubbliche del SUNIA, hanno smesso il clima di rigetto praticato verso gli sfrattati: lo testimoniano dei documenti inviati dal Sunia all'assessore che non ha mosso un dito in passato.

"I funzionari, fra l'altro, si erano opposti con argomenti da azzeccagarbugli all'assegnazione agli sfrattati di abitazioni ERP (Ater, Amcps) entro il limite del 15 per cento di cui sopra", denuncia Rebesani. In questi due anni fra quei dirigenti ed il Sunia ci sono stati duri confronti a S. Rocco e sulla stampa. "E ora l'assessore bello bello si presenta come colui che ha reso possibile questa soluzione per gli sfrattati!", sottolinea il segretario del SUNIA. "La legge secondo Giuliani obbliga ad attribuire a dirigente e funzionari i poteri di decidere sulla graduatoria, sulle assegnazioni, eccetera".

Ma denuncia Rebesani: "Balle! La legge regionale che regola l'edilizia pubblica in tutto il Veneto (L.R.10/96) prevede, all'art. 5, che una commissione estranea al Comune e all'ATER definisca l'istruttoria e faccia la graduatoria per l’assegnazione delle abitazioni ERP non in emergenza abitativa, cioè per la maggior parte. Compiti tra i più importanti nell'edilizia pubblica. Noi chiedevamo la medesima cosa per la CEA". Al SUNIA sostengono che la legge tirata in ballo da Giuliari e dal Segretario comunale, per evitare di costituire la Commissione Emergenza Abitativa, prevede che le competenze dei dirigenti e pubblici impiegati vadano esercitate secondo i criteri e le norme dettati dagli statuti e dai regolamenti. Quello sull’emergenza abitativa è un regolamento richiesto dalla legge regionale. E allora ben si potevano ridefinire ruoli e competenze dei dirigenti e funzionari di San Rocco nell'emergenza abitativa demandando alla CEA i poteri, ad esempio, di stilare le graduatorie e ai “comunali” il resto. "Perché no?", si domanda Rebesani, "Probabilmente è scattato l'abbraccio corporativo tra i quadri di S. Rocco e il Segretario comunale, sotto le mentite spoglie di una inconsistente illegittimità. Giuliari si è adeguato alle prese di posizione dei burocrati comunali!"

"A nostro avviso", conclude il segretario del SUNIA, "si è persa un'occasione rilevante per dare al fenomeno degli sfratti una soluzione legittima e lecita, al di fuori della pesante e tardiva burocrazia comunale".

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