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Economia

"Banca Popolare di Vicenza era la cassaforte dei servizi segreti"

Intervista all'inchiestista Marco Milioni, autore di numerosi articoli scottanti sull'ente bancario veneto ma anche su TAV, Pedemontana e Dal Molin

«Pensare all’affaire BpVi come una semplice storia di mala gestio bancaria sarebbe non solo sciocco, sarebbe il segno di un atteggiamento ambiguo e omertoso».

marcomilioni-2Le parole di Marco Milioni (foto a dx) arrivano in un momento particolare proprio del caso della ex popolare berica per due motivi. Da una parte ci sono le rivelazioni clamorose dei media in merito alla lista dei cento, ma c’è chi dice duecento, clienti benedetti da un prestito dell’istituto di via Framarin che senza che vi fossero le premesse perché questo fosse erogato. Dall’altra in queste ore il quotidiano La Verità pubblica un servizio shock il cui titolo si commenta da solo: «L'istituto di Zonin era la cassaforte di tutti i servizi segreti».  Milioni tra l’altro all’inizio del 2016 tratteggiò uno scenario non molto dissimile che in qualche modo oggi trova una ulteriore conferma. E così l’atmosfera che sulle ex popolari venete era rovente ora rischia di divenire esplosiva.

Marco che sta succedendo?

Sta succedendo che i fatti, cocciutamente, un po’ alla volta vengono fuori. La Verità, in modo intelligente direi, su BpVi ha messo al lavoro un piccolo gruppo che si dedica solo a quell’argomento e i frutti si vedono.

Ritieni che emergerà qualcosa di eclatante in futuro?

Sicuramente. Altra cosa invece sono le implicazioni giudiziarie di queste rivelazioni. Dopo le recenti dichiarazioni del procuratore capo di Vicenza, il dottore Antonino Cappelleri, in merito alla impossibilità di procedere con il sequestro nei confronti dei beni di dell’ex presidente di BpVi Gianni Zonin ci sarebbe molto da dire. Perché? Si tratta di un segnale che non fa ben sperare in merito alla possibilità che i responsabili siano punti di fronte alla legge. Tra l’altro io vorrei capire quali siano le basi giuridiche in forza delle quali il procuratore ha detto ciò che ha detto. E vorrei capire se i sostituti che si occupano dell’inchiesta la pensino proprio come lui. Ora però si parla di BpVi come della banca dei servizi.

La procura dovrebbe approfondire questo ambito?

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