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Economia

Stop aperture domenicali, Federconsumo si schiera con Cestaro e i "casolin"

"Svuotano di valore le festività, dividono le famiglie e fanno chiudere i piccoli negozi, veri e propri presidi territoriali"

Federconsumo Veneto si schiera con il Patron di Unicomm Marcello Cestaro e con l’Assessore regionale Roberto Marcato contro le aperture domenicali.

Bisogna cambiare strada e cancellare le aperture nelle festività e regolare quelle domenicali. Come si fa a lavorare a Pasqua, Natale, Santo Stefano, 25 Aprile? Le sacrosante festività vanno rispettate con il riposo: è bene che una famiglia possa fare una gita o andare a vedere una partita di calcio o di basket. Tutti insieme: moglie, marito e figli” è il pensiero di Cestaro, che boccia nettamente il decreto Monti del 2011 che liberalizzava gli orari dei negozi.

È quanto andiamo affermando ormai da anni” gli fa eco il presidente di Federconsumo Veneto Marcello Criveller. 

È ampiamente dimostrato e condiviso che le aperture domenicali non hanno portato a maggiori vendite, anzi. Hanno spalmato su 7 giorni settimana invece di 6 gli stessi fatturati di vendita. Hanno prodotto nel contempo assuefazione dei consumatori all’idea della domenica come giorno da dedicare alla spesa, svuotandola dei contenuti valoriali, cristiani o meno. Questo ha modificato nelle famiglie il senso delle festività che una volta il giorno che si passava con la famiglia.”

Inoltre ci sono da salvare i "casoini", "negozi a gestione familiare o piccole cooperative di consumo che non possono certo tenere testa a chi apre 365 giorni l’anno, spesso con orario continuato. Il presidio del territorio e la dimensione umana del servizio così inteso, non hanno prezzo. Guardiamo alla desertificazione dei paesi che perdono la presenza del “casoin”, dopo che spesso si è già persa quella del Parroco".

"Serve una modifica a livello nazionale, dopo che la meritoria iniziativa del Friuli è stata per questo in parte vanificata (ndr: Debora Serracchiani, Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, ha deciso di chiudere i negozi per le 12 superfestività dal 1 novembre 2016. la Corte Costituzionale giorni fa ha bocciato la norma, ribadendo che solo il legislatore nazionale può decidere in materia di concorrenza)".

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