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Acquedotti Pfas: i cittadini pagheranno un terzo della spesa

Saranno gli utenti del Vicentino, del Veronese e del Padovano a farsi carico di 40 dei 120 milioni di euro necessari a realizzare i nuovi acquedotti contro l'emergenza Pfas.

“In gestione ordinaria il costo totale degli acquedotti, in base alla legge nazionale, deve essere coperto integralmente dalla tariffa pagata dagli utenti. Nel caso degli acquedotti per i Pfas, considerata la situazione emergenziale, la loro realizzazione non peserà interamente sulle tasche dei cittadini, in quanto la spesa pubblica comparteciperà per i due terzi”. 

Lo precisa l’assessore regionale all’ambiente, Gianpaolo Bottacin, in riferimento al fatto che saranno gli utenti del Vicentino, del Veronese e del Padovano a farsi carico di 40 dei 120 milioni di euro necessari a realizzare i nuovi acquedotti contro l'emergenza Pfas.

“Paradossalmente, quindi, ai cittadini questi acquedotti costeranno molto meno – evidenzia l’assessore –. Pur essendo in presenza di una gestione emergenziale, la norma nazionale non consente la totale copertura pubblica e, come hanno avuto modo di spiegare i tecnici del Ministero alle mamme ‘No Pfas’, la compartecipazione è ineludibile”.

“Ma, essendo gran parte dei nuovi acquedotti già obbligatoriamente inseriti nei piani dei Consigli di Bacino anche  a prescindere dalla problematica Pfas – aggiunge Bottacin –, non sarà necessario alcun aumento in bolletta”

“In ogni caso – conclude Bottacin – la Regione, in questa vicenda, si è costituita parte lesa e quindi i costi sostenuti saranno messi in conto agli inquinatori secondo il principio sacrosanto che chi contamina paga”.

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