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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Piovene Rocchette

A31, prosecuzione a nord: nuovo tentativo in vista

Il concessionario studia un intesa per il tratto vicentino dell'autostrada che dovrebbe connettere la provincia berica al Trentino «stralciando» il casello di Cogollo: ma pesa ancora la bocciatura dell'opera patita dal Consiglio di Stato nel 2019

Il gruppo Atlantia-Benetton prova a rimettere in pista il completamento A31 Nord, l'autostrada che dovrebbe connettere la parte settentrionale del Vicentino con quella meridionale della Provincia autonoma di Trento. Più nel dettaglio il gruppo, che gestisce la concessione di tutta la Brescia-Padova, in una nota diramata oggi 14 maggio nel primissimo pomeriggio fa sapere di avere trovato un accordo di massima con la Regione veneto per ridefinire alcune varianti, ma solo per la porzione del progetto che interessa il Vicentino ossia da Piovene fin al confine col Trentino: più nel dettaglio l'autostrada oggi inizia nel Rodigino e termina giustappunto a Piovene Rocchette.

Nel dispaccio si legge espressamente che in generale il progetto (noto anche come Pirubi-Nord o Valdastico Nord) dovrebbe contemplare «interventi economici, a solo carico del concessionario autostradale, pari a 1,3 miliardi di euro». Di più le recenti richieste della Regione del Veneto e della Soprintendenza «hanno portato a definire alcune modifiche al progetto definitivo presentato nel 2017, in particolare stralciando» stralcio che comunque non significa cancellazione definitiva, «la realizzazione del casello precedentemente prevista nel comune di Cogollo del Cengio, aumentando così lo sviluppo in galleria del tracciato, e prevedendo interventi di potenziamento della Strada Provinciale 350 sia a nord che a sud del casello eliminato». Più nel dettaglio il tavolo di confronto non ha interessato solo la Sprintendenza, la Regione ed il concessionario ma ha interessato anche «la Provincia di Vicenza» nonché «i comuni di Piovene Rocchette, Cogollo del Cengio, Arsiero, Valdastico e Pedemonte».

Sullo sfondo però rimane l'impasse di un'opera, la quale da anni viene contestata duramente da più parti, che nella sua interezza era stata definitivamente bocciata perché illegittima da una clamorosa sentenza del Consiglio di Stato che risale al gennaio del 2019. Il che peraltro ha messo in discussione la stessa esistenza della concessione per la Brescia-Padova il tutto a fronte di una larga parte dei territori trentini che rimangono nettamente contrari all'opera.

Per di più la nota che giunge oggi dalla A4 holding, ossia la spa veronese che materialmente detiene la concessione della Brescia Padova, ha lasciato più o meno indifferenti i comitati che si battono contro il progetto: non solo perché questo è stato già bocciato ma perché l'iter è stato azzerato dalla magistratura «la quale ha sancito che l'opera non può vedere la luce a pezzi, ossia prima nel Veneto e poi forse in Trentino». I comitati comunque fanno sapere che a breve prenderanno posizione «rispetto alla novità emersa questo pomeriggio», così spiega il vicentino Luca Canale, uno dei volti storici della protesta contro la A31 nord..

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