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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Piovene Rocchette

Pirubi Nord, i comitati bocciano il rilancio griffato Benetton

Il coordinamento «Valdastico libera» prende di mira il concessionario della Brescia-Padova che spera di rimettere in pista il progetto d'accordo con Regione Veneto e Provincia di Vicenza

«Sembrerebbe che le sentenze del Consiglio di Stato che hanno in pratica azzerato l'iter approvativo dell'opera, e che hanno chiaramente richiesto una progettazione dell'opera complessiva, prima di procedere con le valutazioni di legge, non abbiano valore alcuno per certi conglomerati finanziari». Non va certo per il sottile Luca Canale che ieri in nome e per conto del «Coordinamento Valdastico libera» ha diramato una nota di fuoco in risposta ai propositi messi nero su bianco due giorni fa dal concessionario della Brescia-Padova (che fa capo al gruppo Atlantia-Benetton) di rilanciare il progetto del completamento sino alla provincia di Trento del tratto vicentino della A31 Nord, nota anche come Pirubi Nord o Valdastico Nord, che attualmente si interrompe a Piovene Rocchette. Si tratta di un convincimento sostenuto, fra gli altri, dalla giunta regionale del Veneto, dalla provincia berica e da molti sindaci del comprensorio della valle dell'Astico.

«Ricordiamo anche - si legge nella nota vergata da Canale - che il rinnovo della concessione che nel dettaglio fa capo ad A4 Holding è tutt'ora oggetto di un procedimento da parte della magistratura contabile, e che la procura presso la Corte dei conti ha chiesto, per i vertici Anas che accordarono la proroga della concessione, un risarcimento di quasi 600 milioni di euro per danno erariale. Sorridiamo amaramente ogni volta che leggiamo di questi comunicati, di progressi, di varianti, di accordi e intese che non spostano di un millimetro la realtà documentale, giudiziaria e amministrativa di un'opera ferma al palo da quarant'anni, ormai defunta per tutti tranne che per chi continua a proporla spendendoci soldi». Poi una bordata a tutti gli amministratori, locali e non, nonché ai politici, che da anni sostengono la infrastruttura: «Spiace infine costatare come alcuni amministratori locali continuino a sostenere quest'opera solo per amor di bandiera politica... o per il timore di contrastare i gruppi di interesse che ruotano attorno a queste vere e proprie cattedrali nel deserto».

Appresso c'è una riflessione sulla situazione che il Veneto, l'Italia e il mondo intero stanno attraversando a causa della pandemia da Covid-19. «In un momento come quello attuale, con una epidemia che impone nuovi modelli di relazioni sociali, innovativi livelli di mobilità sostenibile e di lavoro, con una crisi economica che farà purtroppo scomparire molte realtà non più in grado di soddisfare le esigenze del mercato e della società, la risposta non può essere la costruzione di costosissime opere autostradali, peraltro non funzionali a reali esigenze viabilistiche».

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