Radicchio tardivo con sopressa e aceto: la tradizione
Un tempo la rosolatura del radicchio e la cottura della soprèssa avvenivano in un tegame per non disperdere il grasso del salume; in questo caso non si ungeva con olio la verdura. Il contrasto con l'aceto andava a caratterizzare un sugo finale dal profumo irresistibile
INGREDIENTI (4 persone)
2-4 cespi di radicchio rosso di Treviso I.G.P. tardivo
4 fette di soprèssa vicentina D.O.P. (una ottantina di grammi a fetta)
sale e pepe qb
olio extra vergine di oliva veneto
aceto di vino rosso
PREPARAZIONE
Si prende il radicchio tardivo, lo si netta e lo si taglia a quarti. Lo si pone a cuocere su una griglia con piano antiaderente, salandolo e pepando, pennellando appena con un velo di olio extra vergine di oliva. Quando la verdura sarà appassita e appena dorata, si dispongono sul piano di cottura alcune fette di soprèssa vicentina, affettate spesse, che si lasciano pure rosolare rigirandole almeno un paio di volte. La cottura deve essere abbastanza veloce ma il calore non eccessivo. All'ultimo momento si bagnano radicchio e soprèssa con un'abbondante spruzzata d'aceto e si servono su piatti caldissimi, possibilmente accompagnati da fette di polenta.