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Cronaca

Omicidio Pretto, parla un collega: "Mauro aveva litigato con un cacciatore"

Un dipendente della ditta nella quale lavorava la vittima di Zovencedo, rivela che Pretto gli aveva confidato una furiosa lite con un cacciatore, tanto da sconsigliarlo di andarlo a trovare di sera

Un cacciatore, forse un bracconiere che probabilmente Mauro Pretto aveva trovato in quella valle sperduta in via Gazzo 14 a Zovencedo dove ha trovato la morte. La testimonianza di un dipendente della ditta di montaggio di stand fieristici a Brendola, di proprietà del fratello della vittima, pure lui impiegato nella medesima azienda. arriva nel pomeriggio di mercoledì. "Mi aveva riferito di una lite molto accessa con un cacciatore, giusto uno o due mesi fa, per la quale era rimasto turbato - racconta l'uomo che preferisce mantenere l'anonimato - al punto da sconsigliarmi una volta di andarlo a trovare di sera". Lo dice mentre, verso le 18 sta per andare a dare da mangiare ai cani di Pretto lasciati nei recinti. "Questo è nervoso e impaurito, forse è l'unico ad avere visto l'assassino", confida indicando un animale.

I cani, tra i quali un cucciolo, sono rimasti gli unici in quella casa in mezzo al bosco ora abbandonata. Sulla porta sono visibili i sigilli e il nastro dell'autorità giudiziaria. I fori dei proiettili del fucile da caccia che ha ucciso Pretto hanno lasciato il loro segno sul legno della porta. Quella dei bracconieri è una pista sulla quale si concentrano le indagini dei carabinieri, ma nessuna ipotesi è esclusa. "Mauro mi diceva che c'erano molti caprioli e cinghiali sulla valle a destra", continua a raccontare il collega. Anche se un'ausiliario dei Forestali, conoscente di Marco, che abita appena sotto alla sua casa, precisa: "Qui siamo ancora increduli, comunque io non ho mai sentito sparare sulle colline circostanti". 

L'omicidio ha ancora molte ombre sulle quali far luce. Si ipotizza una vendetta per una discussione, si battono le piste legate a questioni di proprietà o legate a qualche conoscenza sbagliata. "Non aveva nessun nemico, io sono andato a mangiare a casa sua con la compagnia qualche giorno prima dell'omicidio e non era assolutamente preoccupato", confida Piero, un suo amico. " Pretto offriva sempre da bere, nessuna lite qui", dice la ragazza che lavora al bar Kamasutra - frequentato dalla vittima - che si trova sulla strada per Grancona e che appare deserto al pomeriggio di martedì dopo l'invasione di fotografi e giornalisti degli ultimi giorni. "Abbiamo bevuto un bicchiere assieme la sera prima del fatto - aggiunge un cliente - era molto tranquillo, non credo si aspettasse qualcosa".

Nella piccola frazione si parla di qualcuno di strano che frequentava il bar, forse un cacciatore, che poi non si è più fatto vedere. Altri parlano di giri misteriosi, ma tutto cade nelle ipotesi e nelle chiacchiere di paese. Chi ha ucciso Mauro con quei colpi di fucile nella notte di sabato, resta ancora un mistero. Nel frattempo le indagini dei carabinieri continuano, ma alla data del 16 maggio sviluppi ulteriori non sembrano esserci.

Omicidio Pretto: la casa nel bosco

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