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Cronaca Zovencedo

Zovencedo, omicidio Pretto: 17 giorni senza risposte

Il giallo del boscaiolo ucciso sulle colline beriche sembra essere ancora lontano dalla soluzione. Ma forse il silenzio stampa sulle indagini è il segno di una pista ben precisa battuta dagli inquirenti

Sono passati 17 giorni dalla morte di Mauro Pretto, il solitario ucciso con un colpo di fucile davanti alla sua abitazione, un cascinale in via Gazzo 14 a Zovencedo. Un posto difficile da raggiungere e un delitto per il quale rimane ancora oscuro il movente.

Il comando dei carabinieri, che ha in mano le indagini, ha scelto il silenzio stampa per ordine della procura. Segno che una pista delicata deve essere battuta senza fughe di notizie? Difficile dirlo, anche se l'impressione è che la soluzione non sia molto lontana.

Di sicuro si sa che gli interrogatori sono proseguiti senza sosta negli ultimi giorni. Amici, conoscenti, colleghi di lavoro ma anche quel mondo di cacciatori che popola le colline della zona. La pista di un bracconiere, visto il tipo di arma utilizzata e la testimonianza di una lite di Mauro con un cacciatore, sembra essere quella più probabile, ma niente è escluso. Il lavoro investigativo sul passato della vittima potrebbe infatti riservare delle sorprese per un omicidio che sembra avere tutti i crismi della premeditazione, visto l'ora, il luogo e la dinamica in cui si è svolto. 

Mauro Pretto è morto sul colpo per un colpo di fucile da caccia sparato a circa dieci metri dall'uscio della sua casa. I pallettoni l'hanno colpito in pieno petto nella notte tra il 12 e 13 maggio. Gli amici e i famigliari lo ricordano come un tipo un po' burbero che aveva scelto un tipo di vita lontana dalla civiltà ma molto generoso e amante della natura. Mauro faceva lavori saltuari nella ditta del fratello a Brendola, che si occupa di allestimenti di stand fieristici e per il resto faceva una vita riservata. Pochi amici, niente automobile e i suoi cani che tanto amava. 

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