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Cronaca

Vicenza, nuova terapia intensiva per il San Bortolo

E' stata inaugurata lunedì mattina la nuova sala di terapia intensiva post operatoria al San Bortolo, avrà 5 nuovi letti completi delle apparecchiature per la ventilazione assistita e il monitoraggio continuo dei parametri vitali

È stata inaugurata lunedì mattina, alla presenza della Direzione e del personale di Anestesia e Rianimazione, la nuova Terapia Intensiva Post Operatoria dell'Ospedale S. Bortolo, collocata ora in una posizione strategica, attigua al Gruppo Operatorio Centrale e alla Rianimazione.

Dotata di 5 posti letto completi delle apparecchiature per la ventilazione assistita e il monitoraggio continuo dei parametri vitali, la TIPO si differenzia dalla Rianimazione in quanto accoglie prevalentemente pazienti sottoposti a interventi di elezione. A fare "tappa" in questa struttura sono i soggetti più fragili, che non possono essere rimandati immediatamente nelle stanze di degenza, in quanto richiedono un breve periodo di monitoraggio intensivo, per la complessità e tipologia dell'intervento a cui sono stati sottoposti o comunque per le loro condizioni. Il tutto con un duplice obiettivo: il primo, fondamentale, è garantire la sicurezza del paziente, il secondo è consentire una maggiore operatività da parte delle chirurgie altamente specialistiche. In precedenza infatti capitava che gli interventi di elezione di queste ultime dovessero essere rimandati per l'indisponibilità di posti letto in Rianimazione a seguito delle urgenze. Più flessibili ed efficace grazie alla logistica migliore Con queste finalità, la tipo esiste all'Ospedale S. Bortolo fin dai primi anni Novanta, ma in precedenza veniva utilizzato uno spazio ricavato al I piano del V lotto, tra la Zona Parto e la Terapia Intensiva Neonatale, dunque in un contesto non pertinente e soprattutto lontano dalle strutture con cui lavora in diretto collegamento.

E proprio la migliore logistica rappresenta uno dei principali vantaggi della nuova TIPO, frutto di un lavoro di ristrutturazione durato diverse settimane: «Ora il passaggio dei pazienti dalla sala operatoria alla TIPO è immediato - sottolinea la dott.ssa Romina Cazzaro, Direttore della Direzione Medica del S. Bortolo -, inoltre grazie a questa vicinanza il personale medico e infermieristico della TIPO può integrarsi con i colleghi nelle sale operatorie o in Rianimazione, aiutandoli ad esempio nel caso in cui vi siano più urgenze o comunque più pazienti critici in contemporanea. Potremo essere quindi ancora più flessibili ed efficaci».

Una novità accolta con viva soddisfazione da parte dello staff di Anestesia e Rianimazione, come sottolinea il suo Direttore, il dott. Raffaele Bonato: «C'è sicuramente l'entusiasmo di poter avere a disposizione una struttura nuova, non solo più bella ma anche più funzionale. Una novità che rappresenta un bel segnale per chi ogni giorno svolge un ruolo magari poco visibile all'esterno, ma molto delicato per la sicurezza dei pazienti». Per questi ultimi, d'altro canto, la nuova collocazione comporterà una maggiore privacy, in quanto non dovranno più essere trasportati lungo i corridoi dell'ospedale, e la possibilità di risvegliarsi in un ambiente nuovo e più accogliente.

Una nuova realizzazione che conferma l'impegno a investire nella struttura dell'Ospedale: «Disporre di una Terapia Intensiva Post Operatoria non è cosa comune a tutti gli ospedali - sottolinea il Direttore Generale dell'ULSS 6 Giovanni Pavesi - e già questa dotazione rappresenta quindi un'eccellenza, anche perchè si tratta di un percorso volto a garantire innanzi tutto la massima sicurezza dei pazienti. Allo stesso tempo, l'inaugurazione di oggi dimostra il nostro impegno a migliorare sempre più non solo le tecnologie, ma anche gli spazi del S. Bortolo e in questa prospettiva intendiamo valutare anche il progetto di ristrutturazione del Gruppo Operatorio, per elevarne ulteriormente gli standard di efficienza e operatività. Ma l'inaugurazione della nuova TIPO è anche l'occasione per ringraziare tutti i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari di Anestesia e Rianimazione, che svolgono un ruolo forse poco appariscente eppure fondamentale». I numeri E anche i numeri confermano l'importanza della nuova struttura, considerando che la TIPO del S. Bortolo ogni anno accoglie quasi 1.200 pazienti, che vi restano per un periodo variabile tra poche ore a 2-3 giorni (ma l'85% vi rimane tra le 17 e le 20 ore), il tempo strettamente necessario per assicurarsi che il paziente sia stabilizzato e guidarlo ad un risveglio graduale e sicuro.

Una struttura strategica, la TIPO, anche per la sua trasversalità. I pazienti accolti nel 2015 avevano infatti un'età dai 3 mesi ai 100 anni, anche se per la gran parte naturalmente si tratta di soggetti anziani, particolarmente delicati anche per la compresenza di più patologie. Ma la TIPO è trasversale anche rispetto alle Unità Operative di provenienza dei pazienti: Neurochirurgia, Chirurgia Generale, Urologia, Chirurgia Vascolare, Ortopedia, Ginecologia, Chirurgia Maxillo-Facciale, etc. L'esperienza degli ultimi anni dimostra inoltre come il ricovero in TIPO dei pazienti più critici abbia sicuramente migliorato la prognosi di questi soggetti, riducendo i tempi globali di degenza, con riflessi positivi anche sull'attività ordinaria dei reparti chirurgici, sgravati dal peso assistenziale dei pazienti più impegnativi.

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