Vicenza, truffa milionaria con gli abiti donati ai poveri
La procura di Roma ha aperto un'indagine che riguarda da vicino il vicentino, vestiti donati ai poveri, venivano imballati e venduti come nuovi in Africa. Le prime denunce a Udine, ma la raccolta avveniva anche a Vicenza
Scoperta inquietante della procura di Roma, che tocca da vicino i vicentini più generosi. In molti che, magari con il cambio di stagione, hanno approfittato dell'occasione per regalare alcuni vecchi capi di abbigliamento a persone più povere, sarebbero stati gabbati da un'organizzazione criminale. Il vecchio giubbotto o la vecchia camicia, impacchettate e lavata, sarebbero finiti in Africa ma non dai bisognosi, ma negli scaffali dei negozi. La raccolta era capillare grazie ad un associazione di facciata che per molti versi ha fatto da "competitor" alla Caritas, estranea ai fatti. I vestiti venivano raccolti da extracomunitari arruolati al prezzo fisso di 150 euro a carico, poi i vestiari, nell'ordine di alcune tonnellate, venivano stoccati in alcuni capannoni tra Padova e Trieste per essere rispediti in Africa passando per il porto di Genova. La truffa avrebbe avuto un gior d'affari di milioni.
Nel vicentino la raccolta aveva attecchito grazie anche ad un opera di volantinaggio, nella Valle dell'Agno, a Lonigo e Chiampo e nel bassanese.
La fitta rete nazionale, anche per questo se ne occupa Roma, è stata smascherata dopo alcuni arresti nel porto di Napoli, ma la vicenda non è ancora del tutto chiara. I volantini consegnati casa per casa per invitare alla donazione, indicavano diverse associazioni no profit come destinatario delle donazioni dai nomi suggestivi: "Il Partito dei poveri", Quello che non ti serve è per molti vita" e "Aiutiamo chi ha bisogno". Come riportato da il Giornale di Vicenza, le forze dell'ordine invitano a non fidarsi di volantini analoghi, ma di donare solo as associazioni ben conosciute come la Caritas.
