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Cronaca San Pio X

Vicenza, sesso tra un detenuto e la psicologa

Psicologa del carcere avrebbe costretto un detenuto ad avere rapporti con lei e regalarle un costoso gioiello. Per il giudice, però, mancano le prove della costrizione

Il tribunale di Vicenza ha archiviato il caso della 57enne psicologa del carcere accusata di aver costretto un detenuto a fare sesso con lei, il rapporto d'amore tra i due sarebbe realmente accaduto, ma sarebbe impossibile dimostrare la coercizione. 

La denuncia era arrivata proprio dal detenuto, un marocchino di 30 anni che al momento del trasferimento dall'istituto penitenziario di Vicenza a quello di Verona aveva vuotato il sacco, in uno sfogo, con il compagno di cella. Come riportato da il Giornale di Vicenza, i giudici hanno vagliato le lettere d'amore che i due si sarebbero scambiati tra il 2011 e il 2013 senza però trovare alcuna prova delle violenze sessuali dell'operatrice nei confronti del detenuto. 

Secondo l'accusa, la donna avrebbe convinto il marocchino ha iniziare una relazione clandestina con la minaccia di rendere al detenuto la vita impossibile dietro le sbarre, convincendolo ad avere rapporti sessuali con lei. L'operatrice avrebbe preteso anche un dono: n anello in oro spedito dalla famiglia del detenuto alla donna, tutto per non peggiorare ancora di più le condizioni di vita dell'africano. 

Sebbene la storia tra i due possa essere dimostrata e sia da un punto di vista professionale e deontologico fuori dalla norma, le accuse di violenza sono state archiviate. Impossibile dimostrare l'atto coercitivo. 

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