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Cronaca Centro Storico / Corso Antonio Fogazzaro

Sotto i portici di corso Fogazzaro spunta l'acquedotto romano

Dopo il ritrovamento dello scheletro risalente all'Alto Medioevo, la Soprintendenza ai beni archeologici del Veneto ha riconosciuto porzioni di dodici pilastri di un acquedotto romano. Variati: "Da valorizzare"

E' una città romana quella che sta riemergendo nel centro storico di Vicenza durante i lavori di scavo, in corso di svolgimento in corso Fogazzaro, una laterale di corso Palladio. Dopo il ritrovamento dello scheletro dei giorni scorsi risalente all'Alto Medioevo, la Soprintendenza ai beni archeologici del Veneto ha riconosciuto oggi porzioni di dodici pilastri di un acquedotto romano, che portava risorse idriche nel cuore della città, rintracciate proprio lungo i portici di corso Fogazzaro.

La Vicenza romana



Ora gli amministratori locali stanno pensando di valorizzare i reperti, considerati di grandissimo valore archeologico, con delle vetrate, in modo che possano essere ammirati dall'alto. "La nostra intenzione - conferma il sindaco Achille Variati, che oggi ha effettuato un sopralluogo assieme all'assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto e a Mariolina Gamba, della Soprintendenza ai beni archeologici del Veneto - è quella di mantenere visibili alcune tracce dell'acquedotto attraverso la posa di lastre di vetro illuminate, iniziativa che farebbe da richiamo turistico".

"E' una scoperta - ha poi aggiunto Variati - che consentirà di ricostruire con maggiori dettagli la storia della Vicenza romana e per questo vogliamo che ne rimanga traccia visibile a tutti. Intendiamo consentire alla Soprintendenza di procedere con le verifiche sui reperti rinvenuti in modo da ottenere informazioni più precise: se verrà confermato quanto rinvenuto, i reperti verranno segnalati dalla cartellonistica di Vicenza romana".

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