rotate-mobile
Cronaca

Vicenza ricorda i caduti di Nassiriya, corone d'alloro e Sante messe in provincia

Tanti i momenti di raccoglimento proposti nel territorio Vicentino per onorare le vittime del grave attentato del 12 novembre 2003

Venerdì, una rappresentanza della sezione degli Alpini di San Lazzaro e dei carabinieri del comando provinciale, hanno voluto rendere omaggio alla memoria dei caduti di Nassiriya, con la deposizione di una corona d’alloro davanti alla bandiera che tutte le mattine viene issata sull’asta nel piazzale della Caserma. Quindi il suono della tromba, che intonava le note del Silenzio, ha avvolto i partecipanti nel ricordo del triste evento.

A Brendola gli appartenenti alla sezione Anc, il comune di Brendola, rappresentato dal sindaco Renato Ceron, e i carabinieri della locale stazione hanno commemorato la giornata con una messa presso la chiesa della Madonna dei Prati, ed al termine di un corteo che giungeva presso piazza del Mercato depositavano un corona d’alloro davanti al monumento al Carabiniere rendendo l’onore ai caduti. Hanno chiuso la cerimonia gli interventi delle autorità.

Infatti il 12 novembre 2003, alle ore 10.40 ora locale, la guerra entra nelle case degli italiani: due palazzine in cui risiedono i carabinieri e i militari del contingente che fa parte dell’operazione “Antica Babilonia” vengono sventrate da un attacco kamikaze.

Il 12 novembre 2003 avvenne quello che poi sapremo essere stato solo il primo grave attentato di Nassiriya: alle ore 10.40 ora locale (UTC +03.00), le 08.40 in Italia, quattro kamikaze a bordo di un camion che trasportava tra i 150 ed i 300 chili di esplosivo forzarono il posto di blocco all’entrata della base Maestrale.

Ci fu una sparatoria: il carabiniere Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base, riuscì ad uccidere due attentatori, tant’è che il camion, diretto alla palazzina di tre piani che ospitava l’area logistica italiana, non penetrò completamente, ma si bloccò sul cancello di entrata evitando così una strage di più ampie proporzioni.

L’esplosione fu comunque potentissima e fece crollare gran parte dell’edificio e danneggiò gravemente la palazzina ove aveva sede il comando, nella base Libeccio che sorgeva a circa 100 metri di distanza, sulla sponda opposta del fiume Eufrate: i vetri delle finestre dell’edificio andarono in frantumi e anche gli infissi furono gravemente danneggiati; nel cortile della base Maestrale, invece, molti mezzi militari presero fuoco ed andò in fiamme anche il deposito delle munizioni.

Andarono distrutti anche gli uffici di un edificio ove aveva sede una Ong americana, la International Medical Corps, attiva nella zona da circa sei mesi, e tra il personale della Ong vi furono almeno altri 10 feriti, tra cui lo stesso Coordinatore. Il traffico nella zona circostante restò completamente paralizzato, mentre la popolazione scese in strada in preda al panico. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo. Nell’esplosione era rimasta coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla, che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione a Nassiriya da parte dei soldati italiani, nonché i militari dell’Esercito Italiano di scorta alla troupe che si erano lì fermati per una sosta logistica.

Martedì 18 novembre, alle 11, si tennero nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma i funerali dei 19 caduti nell’attentato: almeno 500mila i cittadini che vi parteciparono. Ma ancora di più, oltre un milione, avevano reso omaggio alle vittime nella camera ardente allestita nel Sacrario delle Bandiere all’interno dell’Altare della Patria (per la prima volta nella sua quasi secolare vita il Vittoriano venne utilizzato per tale scopo)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vicenza ricorda i caduti di Nassiriya, corone d'alloro e Sante messe in provincia

VicenzaToday è in caricamento