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Cronaca

Vicenza, posti di blocco svelati su Facebook: indagini aperte

Solidarietà tra automobilisti o furbetti del volante? La pagina di Facebook in cui gli utenti segnalano i posti di blocco e gli autovelox piazzati sulle strade della provincia finisce in un indagine. I 3.400 utenti della pagina rischiano la denucnia

"C'è un posto di blocco in via...non passate di li", sono di questo tenore i messaggi dei 3400 utenti della pagina Facebook  "Autovelox Vicenza" finiti nel mirino della polizia. Il gruppo che, tramite i social condivide la posizione di autovelox e posti di blocco è, infatti, finito in un'indagine della polstrada.  La legge non prevede di sanzioni per questo genere di avvisi, ma inevitabilmente il rischio di essere denunciati per gli utenti della pagina c'è. I loro messaggi, oltre a far  schivare qualche multa, rischiano di essere un aiuto per ladri e malfattori. 

In strada la classica "sfanalata" per indicare una pattuglia o un autovelox può costare ad un autombilista fino a 41 euro di multa, una sanzione comunque solo amministrativa. Difficile comprendere se multe analoghe possano essere applicate a Facebook. 

Intanto i gruppi che segnalano autovelox e posti di blocco si espandono a macchia d'olio. Oltre alla pagina vicentina ne esiste una specializzata per l'Alto vicentino, mentre sono ancor più seguiti i gruppi che forniscono lo stesso servizio per Padova e Verona. Il meccanismo del resto è facile, chi passa un posto di blocco lo segnala agli altri utenti, magari pubblicando anche una bella foto. Se l'avviso sul cellulare porta solo ad un comportamento più disciplinato degli automobilisti nei tratti sorvegliati, la pagina potrebbe rivelarsi utile per la sicurezza stradale, ma il rischio di avvisare una banda di ladri dei controlli c'è. 

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