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Cronaca

Vicenza, picchia la figlia dopo i brutti voti

Avrebbe picchiato la figlia per punirla dopo i brutti voti a scuola. La procura indaga sui metodi educativi di un operaio vicentino dopo la accuse della ex moglie. Lui si difende: "le ho dato delle sberle per farle capire che bisogna studiare"

Picchiata perchè andava male a scuola. La circostanza è emersa durante la causa di separazione la madre, 37 anni di Vicenza aveva denunciato i metodi educativi violenti dell'ormai ex coniuge, operaio di 39 anni, nei confronti della figlia di 9 anni: . 

Proprio i metodi educativi utilizzati dai nonni della bimba, a detta del padre troppo buonisti, erano stati uno dei motivi della separazione della coppia. Entrambi i coniugi, infatti, lavoravano a tempo pieno lasciando in custodia la figlia ai genitori di lei. Secondo il padre, però, i brutti voti della piccola a scuola meritavano anche l'utilizzo delle maniere forti. Come riportato da il Giornale di Vicenza, dopo la denuncia per per abuso di mezzi di correzione e lesioni e l'iscrizione al registro degli indagati, l'operaio si è difeso: "Sì, è vero, le ho dato delle sberle. Ma è l´unico modo per farle capire che bisogna studiare e impegnarsi nella vita. Sua madre e i nonni materni la viziano e non le insegnano niente. Il risultato è che è insufficiente in tutte le materie, risponde male, è svogliata e fannullona».

L'uomo avrebbe punito la piccola con pizzicotti, sberle e in alcuni casi colpendola con un mestolo che teneva in casa. La bimba, che dopo la separazione può vedere il padre solo alcuni giorni alla settimana e sempre in presenza di altri, non ha mai confermato tutti i casi, ma avrebbe chiesto alle maestre di non riportare i voti sul quaderno per non incappare nell'ira paterna. Sempre a scuola la bambina si sarebbe presentata con alcuni lividi su braccia e gambe in diverse occasioni. 

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