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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Vicenza, maxi-bolletta a sorpresa dopo anni: "Per pagarla rischio la chiusura"

Fatture della luce sempre pagate regolarmente ma nessuno è mai uscito a fare la lettura. Per il gestore del "Madero" è arrivato un salasso a conguaglio da più di 18 mila euro

Bollette sempre pagate regolarmente, poi il salasso inaspettato: 18mila euro da pagare entro pochi giorni. Il motivo? Nessuno ha mai fatto la lettura reale dei contatori della luce. L'incredibile disavventura è capitata a Massimo Pagan, titolare del locale Madero in via dei Cairoli a Vicenza che ora è in serie difficoltà nel saldare il conto.

L'offerta del Gruppo Hera, società emiliana di distribuzione energia elettrica nel libero mercato pareva conveniente. La proposta  fatta dai rappresentanti del nuovo ufficio di via  della Meccanica a Vicenza (in seguito chiuso dopo pochi mesi) prometteva un risparmio di circa il 40% sui consumi del locale rispetto all'Aim. Da qui la decisione di Massimo, nel 2009, di cambiare gestore visto che i costi della multiutility di San Biagio erano più alti. Al tempo non sapeva della brutta sorpresa che gli sarebbe arrivata anni dopo.

"Per un anno non mi arivano bollette, chiamo ma il call center non mi risponde - spiega Massimo - poi nel maggio 2010 mi arriva una fattura da 1230 euro che pago regolarmente". 

Dal mese di maggio in poi le bollette arrivano regolarmente ogni mese e le cifre sono inferiori a quelle dell'Aim, anche se non proprio come promesso: "Penso sia a causa dell'aumento dell'energia elettrica - aggiunge Pagan ma la cosa mi va bene, anche se noto che c'è qualcosa di strano". La fatturazione, infatti è sempre presunta. Gli anni passano e non arriva mai un saldo per il consumo reale del locale e nessuno esce per fare la lettura dei contatori. Intanto arriva il 2014 e a febbraio Massimo recide il contratto con Hera e passa a un'altro fornitore, la lombarda Sorgenia gas, con la quale resta poco. "Ad ottobre dello stesso anno torno con Hera che nel frattempo mi ha fatto una nuova proposta - aggiunge Massimo - ed è a quel punto che mi trovo la sorpresa". 

La sorpresa è una bolletta di conguaglio dei consumi fatti dal 5 maggio 2010 al 28 febbraio 2014 dall'importo astronomico: 18.305 euro da pagare entro pochi giorni. A quel punto Pagan si rivolge prima ad un'associazione di consumatori - che non ha intenzione di prendere in mano il caso - poi al giudice di pace (ma la trattativa con Hera fallisce) e infine all'avvocato. Le trattative di mediazione però falliscono e la storia finisce a processo davanti al foro di Bologna.

La proposta di Pagan e del suo legale è una soluzione amichevole con uno stralcio del debito, ma la controparte non accetta. Nel dicembre 2017 arriva la sentenza. Il giudice non accoglie l'opposizione del titolare del Madero sulla mancata comunicazione dei conguagli da parte di Hetra, scrivendo nella sentenza che era lui a dover provvedere a fare l'autolettura e che non vi è prova di un danno da parte della somministrante di energia. 

"Resta quindi valido il decreto ingiuntivo e ora devo pagare 18 mila euro, una cifra che mi mette in ginocchio e che potrebbe costringermi a chiudere l'attività", conclude Massima che si chiede: "Perché in 5 anni non mi hanno mai mandato un saldo con le letture reali quando avrebbero dovuto comunicarlo per contratto ogni anno? E sopratutto dicono che dovevo fare l'autolettura quando è espressamente scritto che è facoltativa e non un obbligo?"

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