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Cronaca Via Rodolfi

Vicenza, gara sadica al Pronto Soccorso: Zaia manda gli ispettori, il primario chiede l'allontanamento

Non si chiuderà con il procedimento disciplinare interno la vicenda della gara tra alcuni medici ed infermieri del Pronto Soccorso. Il presidente della Regione Luca Zaia invierà gli ispettori per verificare il carico e scarico di cannule e aghi mentre il primario Riboni vorrebbe che i responsabili fossero allontanati

Vuole vederci chiaro, il presidente della Regione Luca Zaia, sullo scandalo scoppiato al Pronto Soccorso del San Bortolo di Vicenza.

Il governatore, infuriato per quanto accaduto, ha dichiarato che la vicenda della gara sadica in diretta whatsapp tra alcuni medici ed infermieri del reparto su chi infilava nei pazienti cannule e aghi più grossi (e quindi più dolorosi) non si chiuderà con il provvedimento disciplinare interno, che si è chiuso con una censura e un richiamo scritti. L'avvocatura regionale ha mandato una nota alla procura, affinché faccia chiarezza. Inoltre è stato dato mandato al direttore generale Mantoan di inviare gli ispettori regionali per verificare tutti i registri del giorno della scellerata competizione. "Non deve rimanere nemmeno un'ombra - ha dichiarato Zaia al Giornale di Vicenza - Non si può chiudere con una pacca sulla spalla. Lo dobbiamo ai cittadini". 

La bufera mediatica che si è scatenata sul suo reparto ha turbato profondamente il primario Vincezo Riboni, che difende la sua squadra e che, per questo, non vuole accettare che chi ha provocato un simile scandalo con una condotta inammissibile resti a fianco di chi quotidianamente si dedica con impegno e scarificio all'estenuante lavoro in un reparto diffcile. Il primario si aspetta che i responsabili siano allontanati o, dopo un'esame di coscienza, se ne vadano di loro spontanea volontà. 

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