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Cronaca Areoporti / Via Aeroporti

Vicenza, fuori di casa in oltre 4mila per il "nuovo Bomba day"

Il disinnesco dei due ordigni inglesi ritrovati all'interno di quello che sarà il parco della pace, sarà più difficoltoso del previsto. Fuori di casa gli abitanti di Laghetto e i militari della base americana

Il prefetto Eugenio Soldà non se lo aspettava: le operazioni di disinnesco dei due ordigni inglesi ritrovati all'interno dell'ex aeroporto Dal Molin, sarà più complesso del previsto. Ancora da decidere una data per il nuovo Bomba day che, comunque, sarà con buona probabilità di domenica, per limitare al massimo possibili problemi alla popolazione coinvolta.  

A preoccupare non le operazioni, comunque sempre delicate, degli artificieri, ma il perimetro di sicurezza da organizzare. Il rapporto redatto dal secondo reggimento Genio Guastatori di Trento, approvato dal Centro di eccellenza “Counter Ied” (Improvised explosive disposal) di Roma, parla chiaro: dal raggio di 200 metri previsto si passa a 1.500. A conti fatti dovranno lasciare casa durante le operazioni di messa in sicurezza delle bombe quasi tuti i residenti di Laghetto e i militari in forze all'interno della caserma Dal Din, per un totale di circa 4mila persona

Sebbene l'operazione e i rischi siano ben diversi dal 25 aprile scorso quando, durante il secondo Bomba day della storia di Vicenza 27 mila persone dovettero lasciare casa in attesa che l'Old Lady fosse disarmato, non c'è da scherzare. Come riportato da il Giornale di Vicenza, l'allargamento del perimetro di sicurezza è dovuto ad una nuovo regolamento che tiene conto delle possibili schegge che potrebbero partire dall'esplosione delle bombe. Nella circolare che prevede il nuovo perimetro, anche  l'obbligo da parte del comune di costruire a proprie spese i due terrapieni necessari per le operazioni di disinnesco. 

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