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Cronaca

Vicenza, espulso Imam estremista

La polizia di stato ha espulso un imam algerino residente a Schio. Lo scorso inverno aveva spinto alcuni giovani magrebini ad azioni di protesta contro la musica insegnata a scuola

Lo scorso gennaio un gruppo di 10 ragazzi magrebini si era tappato le orecchie durante al lezione di musica a scuola. "Lo ha detto il nostro Imam" si giustificarono con la maestra. Da quel momento sono partite le indagini che hanno portato all'espulsione di M.S. 36enne, Imam algerino. Giovedì la polizia di stato ha eseguito l'ordine di espulsione per ragioni di ordine pubblico, emesso lo scorso 28 agosto. 

Le indagini portate avanti dalla Digos di Vicenza, hanno infatti evdenziato come l'uomo avesse abbracciato la dotrina islamica salafita che prevede di combattere la contaminazione occidentale. L'Imam costituiva un punto di riferimento religioso per la comunità mussulmana della città. Gli insegnamenti dell'uomo erano rivolti particolarmente ai più giovani, spinti sempre più su posizioni radicali e ad adottare atteggiamenti di contrasto all'occidente. Il 36enne manteneva contatti anche con altri esponenti radicali della dottrina salafita situati in altre regioni d'Italia e oltre confine, in particolare in Francia.  In Italia dal 2002, si era trasferito nel vicentino nel 2013.  

L'uomo, pagato per le sue attività dal centro culturale  religioso "La retta via" di Schio  era tornato in patria. Giovedì ha provato a rientrare in Italia assieme alla famigla ed è stato respinto dalla polizia di frontiera a Civitavecchia.  La moglie e i tre figli lo hanno seguito.

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