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Cronaca

Vicenza "al servizio di Dio": domenica ordinati cinque diaconi

Durante il fine settimana Simone Emanuele Bonello, Daniele Pressi, Fabio Piva e Luca Lunardon e Raffaele Refosco riceveranno l'ordinazione: "Orgoglio per la nostra comunità"

Come scrive Luca de Marzi sul sito della Diocesi, durante il fine settimana Simone Emanuele Bonello, Daniele Pressi, Fabio Piva e Luca Lunardon e Raffaele Refosco riceveranno l'ordinazione   come diaconi.

LE ORDINAZIONI. Per 4 di essi - Simone Emanuele Bonello, Daniele Pressi, Fabio Piva e Luca Lunardon - il rito sarà presieduto dal Vescovo Beniamino Pizziol  nella Cattedrale di Vicenza, alle ore 16.00 di domenica 11 maggio 2014. Invece Raffaele Refosco riceverà l’ordinazione domenica 1 giugno, nella chiesa di Sant’Andrea a Trissino, da mons. Ivo Baldi Gaburri, Vescovo di Huari (Perù), nella cui diocesi il novello diacono sarà incardinato.

CHI SONO. Cinque giovani, cinque esperienze di vita e di conversione diverse, un’unica vocazione: servire il Signore Gesù e la sua Chiesa. Daniele Pressi, della parrocchia di Costalunga, è entrato in Seminario in prima media. Per lui tutto è cominciato nel "vedere preti felici di essere tali". E, come un piccolo seme, l’iniziale impulso a scoprirne la motivazione è via via cresciuto come un piccolo seme, fino a capire – spiega - "che il Signore mi chiamava a scommettere tutta la vita sul Vangelo che avevo imparato ad ammirare".  Per Fabio Piva della parrocchia di Santa Lucia di Lisiera la chiamata si è fatta sentire in modo esigente dopo le normali e quotidiane esperienze di fede in famiglia, in parrocchia, nel posto di lavoro. No ha esitato ad approfondire quell’invito di Gesù a seguirlo e ha scelto " di muovere i primi passi di discernimento nella comunità vocazionale del “Mandorlo” ". Da lì per lui è iniziato un arricchimento continuo e ora - dice - "tutta questa ricchezza desidero rimetterla in circolazione rimanendo al servizio dei fratelli che incontrerò".  Anche per Simone Emanuele Bonello, della parrocchia di Campo San Martino, è stata importante l’intensa educazione alla fede ricevuta dai genitori, come sono stati importanti i vari “compagni di viaggio”, in particolare quelli del Seminario, che il Signore gli ha posto accanto. Come evidenzia egli stesso, "i tanti segni e i tanti testimoni che Dio ha messo nella mia vita, mi hanno incoraggiato a percorrere questo cammino".  Notevolmente differente l’esperienza di Raffaele Refosco, della parrocchia di San Martino di Brogliano: l’incontro con il movimento "Operazione Mato Grosso" gli ha messo nel cuore "il desiderio di andare contro la mentalità individualista del nostro tempo e di regalare la vita». Partito per il  Perù nel 2008, si è scontrato con una realtà fatta di povertà, sofferenza, ingiustizia che gli ha fatto toccare con mano la precarietà dell’esistenza e l’ha spinto a «cercare risposte nell’amore di Dio".  Il diaconato non è una scelta facile. Lo spiega bene Luca Lunardon, della parrocchia di Stroppari: «Da solo, contando solo sulle mie sole forze, non riuscirei a pensare a un ministero che duri tutta la vita». Ma "c’è una fedeltà che mi precede: quella di Dio». E proprio a questa fedeltà, «che potrà sostenere la mia e che si rinnova quotidianamente nel dono della Parola e dell’Eucaristia, desidero abbandonarmi con tutto ciò che sono".

ORGOGLIO. "Ci aiuta a prendere coraggio e ci dà un nuovo slancio – sottolinea mons. Guidolin -. La nostra è una comunità che continua a ripensarsi e le ordinazioni, diaconale e presbiterale, che si susseguono in questo periodo sono per noi occasione di verifica, ci stimolano a modificarci per essere maggiormente testimoni della bellezza di questi ministeri".
 

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